Questa Bacheca è ancora vuota. Invita vilcoyote1973 a scrivere un Post!
Mi descrivo
troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane...
Su di me
Situazione sentimentale
-
Lingue conosciute
Francese, Inglese, Spagnolo
I miei pregi
difficile trovarne
I miei difetti
tantissimi e troppo poco spazio a disposizione...
Amo & Odio
Tre cose che amo
il mare d'inverno
giocare con mio figlio
la pizza
Tre cose che odio
l'ipocrisia
il grande fratello
i politici
I miei interessi
Vacanze Ok!
Città d'arte
Vacanze Ko!
Spirituale
Passioni
Lettura
Musica
Musica
Cucina
Piatti italiani
Libri
Gialli
Narrativa
Sport
Tennis
Calcio e calcetto
Film
Libro preferito
Tre uomini in barca
Meta dei sogni
Centro America, Australia e Nuova Zelanda
Film preferito
Ricomincio da ... tre
Non insegnate ai bambini (Giorgio Gaber)
Non insegnate ai bambini
non insegnate la vostra morale
è così stanca e malata
potrebbe far male
forse una grave imprudenza
è lasciarli in balia di una falsa coscienza.
Non elogiate il pensiero
che è sempre più raro
non indicate per loro
una via conosciuta
ma se proprio volete
insegnate soltanto la magia della vita.
Giro giro tondo cambia il mondo.
Non insegnate ai bambini
non divulgate illusioni sociali
non gli riempite il futuro
di vecchi ideali
l'unica cosa sicura è tenerli lontano
dalla nostra cultura.
Non esaltate il talento
che è sempre più spento
non li avviate al bel canto, al teatro
alla danza
ma se proprio volete
raccontategli il sogno di
un'antica speranza.
Non insegnate ai bambini
ma coltivate voi stessi il cuore e la mente
stategli sempre vicini
date fiducia all'amore il resto è niente.
Giro giro tondo cambia il mondo.
Giro giro tondo cambia il mondo.
Pezzi di vetro (F. De Gregori - 1975)
L'uomo che cammina sui pezzi di vetro
dicono ha due anime e un sesso di ramo duro in cuore
e una luna e dei fuochi alle spalle mentre balla e balla,
sotto l'angolo retto di una stella.
Niente a che vedere col circo,
nè acrobati nè mangiatori di fuoco,
piuttosto un santo a piedi nudi,
quando vedi che non si taglia, già lo sai.
Ti potresti innamorare di lui,
forse sei già innamorata di lui,
cosa importa se ha vent'anni
e nelle pieghe della mano,
una linea che gira e lui risponde serio
"è mia"; sottindente la vita.
E la fine del discorso la conosci già,
era acqua corrente un pò di tempo fà che ora si è fermata qua.
Non conosce paura l'uomo che salta
e vince sui vetri e spezza bottiglie e ride e sorride,
perchè ferirsi non è impossibile,
morire meno che mai e poi mai.
Insieme visitata è la notte che dicono ha due anime
e un letto e un tetto di capanna utile e dolce
come ombrello teso tra la terra e il cielo.
Lui ti offre la sua ultima carta,
il suo ultimo prezioso tentativo di stupire,
quando dice "È quattro giorni che ti amo,
ti prego, non andare via, non lasciarmi ferito".
E non hai capito ancora come mai,
mi hai lasciato in un minuto tutto quel che hai.
Però stai bene dove stai. Però stai bene dove stai.
A muso duro (P. Bertoli)
E adesso che farò, non so che dire
e ho freddo come quando stavo solo
ho sempre scritto i versi con la penna
non ordini precisi di lavoro.
Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
e quelli che rubavano un salario
i falsi che si fanno una carriera
con certe prestazioni fuori orario
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Ho speso quattro secoli di vita
e ho fatto mille viaggi nei deserti
perchè volevo dire ciò che penso
volevo andare avanti ad occhi aperti
adesso dovrei fare le canzoni
con i dosaggi esatti degli esperti
magari poi vestirmi come un fesso
per fare il deficiente nei concerti.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Non so se sono stato mai poeta
e non mi importa niente di saperlo
riempirò i bicchieri del mio vino
non so com'è però vi invito a berlo
e le masturbazioni celebrali
le lascio a chi è maturo al punto giusto
le mie canzoni voglio raccontarle
a chi sa masturbarsi per il gusto.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
E non so se avrò gli amici a farmi il coro
o se avrò soltanto volti sconosciuti
canterò le mie canzoni a tutti loro
e alla fine della strada
potrò dire che i miei giorni li ho vissuti
Tommy
Tommy era lì davanti
e sorrideva
ma sul quel piatto di riso
mi lasciava
per non farsi capire
parlò dei denti
e che avevo bisogno
di altri appuntamenti.
Se l'hai messo vicino
a un assassino
toglilo di lì Signore.
Tommy non aveva niente
da sognare
aveva già passato tutto
il suo avvenire
nel suo giardino degli alberi incrociati
dove i dolori non sono segnati.
Notte lunga notte breve
notte impossibile per la neve
notte nera come il mare
notte che correvo senza mai arrivare.
Ora facciamo due conti
io e te Signore
quel giorno Tommy tirò
una corda al cielo
poi non si vide più
non c'era niente
così metterla al collo
gli sembrò divertente
ma Tommy è smarrito
così piccino
che non puoi abbracciarlo... almeno.
Fa che sia una notte breve.
Fa che l'inverno gli sia lieve
quando poi sarà il momento
digli che io c'ero e non ho fatto in tempo.
Dagli un attimo di madre
contro i tuoi regolamenti
fallo, tanto chi ti vede
toglilo dai miei che ne ho già avuti tanti.
R. Vecchioni
Quello che non... (Francesco Guccini)
La vedi nel cielo quell' alta pressione, la senti una strana
stagione?
Ma a notte la nebbia ti dice d' un fiato che il dio dell' inverno è
arrivato.
Lo senti un aereo che porta lontano? Lo senti quel suono di un
piano,
di un Mozart stonato che prova e riprova, ma il senso del vero non
trova?
Lo senti il perchè di cortili bagnati, di auto a morire nei
prati,
la pallida linea di vecchie ferite, di lettere ormai non
spedite?
Lo vedi il rumore di favole spente? Lo sai che non siamo più
niente?
Non siamo un aereo né un piano stonato, stagione, cortile od un
prato...
Conosci l' odore di strade deserte che portano a vecchie
scoperte,
e a nafta, telai, ciminiere corrose, a periferie misteriose,
e a rotaie implacabili per nessun dove, a letti, a brandine, ad
alcove?
Lo sai che colore han le nuvole basse e i sedili di un' ex terza
classe?
L' angoscia che dà una pianura infinita? Hai voglia di me e della
vita,
di un giorno qualunque, di una sponda brulla? Lo sai che non siamo
più nulla?
Non siamo una strada né malinconia, un treno o una periferia,
non siamo scoperta né sponda sfiorita, non siamo né un giorno né
vita...
Non siamo la polvere di un angolo tetro, né un sasso tirato in un
vetro,
lo schiocco del sole in un campo di grano, non siamo, non siamo,
non siamo...
Si fa a strisce il cielo e quell' alta pressione è un film di
seconda visione,
è l' urlo di sempre che dice pian piano:
"Non siamo, non siamo, non siamo..."
Elevazione (C. Baudelaire)
Al di sopra degli stagni, al di sopra delle valli,
delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari, oltre il sole e
l'etere, al di là dei confini delle sfere stellate,
spirito mio tu ti muovi con destrezza e, come un
bravo nuotatore che si crogiola sulle onde, spartisci gaiamente,
con maschio, indicibile piacere, le profonde immensità.
Fuggi lontano da questi miasmi pestiferi, va' a
purificarti nell'aria superiore, bevi come un liquido puro e
divino il fuoco chiaro che riempie gli spazi limpidi.
Felice chi, lasciatisi alle spalle gli affanni e
i dolori che pesano con il loro carico sulla nebbiosa esistenza,
può con ala vigorosa slanciarsi verso i campi luminosi e
sereni;
colui i cui pensieri, come allodole, saettano
liberamente verso il cielo del mattino; colui che vola sulla vita
e comprende agevolmente il linguaggio dei fiori e delle cose
mute.
'O ssaje comme fa 'o core
Tu stive 'nzieme a n'ato
je te guardaje
primma 'e da' 'o tiempo all'uocchie
pe' s'annammura'
già s'era fatt' annanze 'o core.
A me, a me
'o ssaje comme fa 'o core
a me, a me
quann' s'è annamurato.
Tu stive 'nzieme a me
je te guardavo
comm'è succiesso, ammore
ca è fernuto
ma je nun m'arrenn'
ce voglio pruva'.
Je no, je no
'o ssaje comme fa 'o core
je no, je no
quann s'è sbagliato.
(M. Troisi - P. Daniele)
Solo per te
Solo per te
convinco le stelle
a disegnare nel cielo infinito
qualcosa che somiglia a te
solo per te
io cambierò pelle
per non sentir le stagioni passare
senza di te
come la neve non sa
coprire tutta la città
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
come la neve non sa
coprire tutta la città
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
è per te
è per te
è per te
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
Negramaro - 2005
Libri
Tutti i libri del
mondo non ti danno la felicità, però in segreto ti rinviano a te stesso.
Lì c'è tutto ciò di cui hai
bisogno, sole stelle luna. Perché la luce che cercavi vive dentro di te.
La saggezza che hai cercato a lungo in biblioteca ora brilla in ogni foglio, perché adesso è tua.
Herman Hesse
La cura
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te
F. Battiato
Io vulesse truvà pace
Io vulesse truvà pace;
ma na pace senza morte.
Una, mmieze'a tanta porte,
s'arapesse pè campà!
S'arapesse na matina,
na matin' 'e primavera,
e arrivasse fin' 'a sera
senza dì: "nzerràte llà!"
E. De Filippo
Arietta dimenticata
Piange il mio cuore
Come piove sulla città;
Cos'è questo languore
Che penetra nel mio cuore?
O dolce rumore della pioggia
Sulla terra e sopra i tetti!
Per un cuore che s'annoia,
Oh, il canto della pioggia!
Piange senza ragione
Questo cuore che s'accora.
Che! Nessun tradimento?...
E' un lutto senza ragione.
Ed è la peggior pena
Non sapere perché
Senza odio e senza amore
Il mio cuore ha tanta pena!
(Paul Verlaine)