NOI SIAMO CIO' CHE SCEGLIAMO DI ESSERE

(se vuoi veramente una cosa trovi una strada, se non la vuoi veramente trovi una scusa)

avrò notizie di te
se penetro nel sole
nel magma dei vulcani
coglierò il tuo colore
ti cercherò
nel fondo degli abissi
nel mormorio del vento
ti ascolterò
adagiati sulla luna
ci parleremo
ci culleremo
nell’occhio del ciclone
perchè
nel mondo dei miei sogni
ti ho incontrato  

                                                                  (Paul Eluard)

     [...] negli abbracci forsennati o dolcissimi non era il tuo corpo che cercavo bensì la tua anima, i tuoi sentimenti, i tuoi sogni, le tue poesie. E forse è vero che quasi mai un amore ha per oggetto un corpo, spesso si sceglie una persona per la malìa inesplicabile con la quale essa ci investe, o per ciò che essa rappresenta ai nostri occhi, alle nostre convinzioni, alla nostra morale;
[...] Forse non ero innamorata di te, o non volevo esserlo, forse non ero gelosa di te, o non volevo esserlo, forse mi ero detta un mucchio di verità o menzogne, ma una cosa era certa: ti amavo come non avevo mai amato una creatura al mondo, come non avrei mai amato nessuno.  (Un Uomo - O.Fallaci)

Ha due donne

una dorme nel suo letto

l'altra dorme in quello del suo sogno

Ha due donne

una invecchia vicino a lui,

l'altra gli offre la sua gioventù

e svanisce.

Ha due donne

una nel cuore della sua casa

un'altra nella casa del suo cuore

*Shakespeare

....la felicità è un albero di gelsomini che fiorisce sotto la finestra alla quale ci siamo affacciati perchè tu ne colga un ciuffo e tu me lo offra insieme alla tua timidezza. E' una stanza di cui nn vedo più lo squallore,le poltrone unte e sbucciate, i soprammobili brutti,gli assurdi diplomi in cornice:perchè ci sei tu.......(..) s'agapò tora ke tha s'agapò pantote.

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Gli erano entrate negli occhi, quelle due immagini,
come l’istantanea percezione di una felicità assoluta e incondizionata.
Se le sarebbe portate dietro per sempre.
Perché è così che ti frega, la vita.
Ti piglia quando hai ancora l’anima addormentata
e ti semina dentro un’immagine, o un odore,
o un suono che poi non te lo togli più.
E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quand’è troppo tardi.
E già sei, per sempre, un esule:
a migliaia di chilometri da quell’immagine,
da quel suono, da quell’odore. Alla deriva.
Alessandro Baricco