Tutto è già stato fatto.
Un ordine così maniacale, di un
comportamento di iperattività,
e di estrema fiducia di se stessi;
da indurre inconsapevolmente -la
coscienza narrativa, della nostra
fanciullezza -a un cantuccio.
Come un ninnolo, dimenticato
in un angolo di un cassetto, ormai
in disuso -fuori moda.
Tutto è controllo.
Ma di tutto, sfugge alla
regola, la formula primaria
della "percezione sensibile"
che si ha, quando siamo liberi
da noi stessi.
-Fantasticamente giovani-
e perdiamo quel senso di rigidità,
di quella resistenza di noi: a
forze esterne, tendente a deformarci
sia il corpo che l'anima.
Forze che regolano uno stato-
sociale, dove la maggior parte di
noi, nè è escluso: dando il privilegio e possibilità,
di una vita degna di essere vissuta.
Eppure, nonostante tutto
riusciamo a scorgere quel piccolo
barlume di noi: di quella luce,
che fa la differenza.
Creando, quella connessione necessa-
ria a noi stessi e soprattutto con
gli altri.
Un qualcosa che svuoti, in
certe circostanze le parole e il
loro significato, dando quella
peculiarità, quella capacità
particolare di cui necessita.
Metaforicamente -un cuore
fino a farlo nuovo.
Riscoprendo, che nel buio
le percezioni di colore, di luce
sono intrise del nostro essere.
Una luce, una possibilità che
ci doniamo: il sentiero che è in noi.
*Non dobbiamo perdere la gioia
di vivere la vita.*
Rita
💖