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Mi descrivo

Per strada non ci si saluta, incroci uomini, donne, bambini, li guardi arrivare e all'ultimo momento distogli lo sguardo. I cani ad es. non fanno così; si annusano, ringhiano, tentano di ingropparsii, solo l'uomo è tanto intelligente da ignorare gli altri uomini.

Su di me

Situazione sentimentale

sposato/a

Lingue conosciute

-

I miei pregi

avrei tanta fantasia, inventiva, creatività...

I miei difetti

ma sono pigro pigro pi...ronf

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. sognare
  2. leggere, scrivere
  3. e tante altre cose stupide

Tre cose che odio

  1. chi pecora si fa
  2. il lupo che se la mangia
  3. e chi guarda la scena senza fare nulla

I miei interessi

Vacanze Ok!

  • Spirituale

Vacanze Ko!

  • Settimana bianca
  • Passioni

    • Lettura

    Musica

    • Jazz

    Cucina

    • Piatti italiani

    Libri

    • Storici
    • Gialli

    Libro preferito

    se questo è un uomo

    Meta dei sogni

    Africa mediterranea, Africa equatoriale

    Film preferito

    c\'era una volta in america

    prego, non fate complimenti

    Terribili i complimenti. Se qualcuno ci insulta è facile reagire, si tira fuori il peggio di noi, una manciata di fango si trova facilmente, e via: facciamo nero chiunque. Ma se ci fanno i complimenti.... Se una donna ci insultasse, non capita mai, ma se per esempio ci chiamasse impotenti,  ci sentiremmo autorizzati a dimostrale, a parole gesti ed atti, che si sbaglia. ma se ci dicesse "Sei una persona intelligente, sensibile, simpatico, mi piaci davvero"...cavolo, a quel punto non puoi rispondere "anche tu mi piaci bella gnoccolona, vieni qui che facciamo le cose zozze!!!". Eh no, devi cercare di somigliare vagamente all'idea che la ragazza si è fatta di te, forse pensi che si è sbagliata ma  ormai quell'idea ti si è appiccicata addosso e non vuoi rinunciarci. Sei costretto a imbellettarti, a grattare dentro di te qualche briciola di sensibilià, un pò di simpatia, qualche grammo di intelligenza e a farne sfoggio. A pensarci bene sono faticosi i complimenti....ed io son pigro!

    VITA NUDA

    Mi capita, tornando dalla spesa, di dovermi fermare a consumare qualcosa di appena comprato che non può arrivare in buone condizioni a casa. La cioccolata per me è come un malato grave: intrasportabile. L'altro giorno, mentre ero in macchina intento ad una di queste missioni umanitarie, ho visto arrivare dal fondo della strada una ragazzina; non so se avete presenti quelle persone con gravi ritardi mentali, che avanzano incerte, piegate da un lato con uno strano sorriso stampato sul viso,  camminano un po' saltellando e agitando le braccia aperte come farfalline ferite, con un papà triste che le segue qualche metro indietro. Generalmente evito di guardare, mi dico che è sconveniente, ci resterebbero male...cazzate! La verità è che fa male a noi guardare non a loro. Stavolta però ero nascosto in macchina, non c'erano scuse, e poi avevo la cioccolata in mano e con quella divento coraggioso, affronterei chiunque, quindi ho continuato a guardare...ed ho avuto la sensazione che stavo osservando..la vita, la vera vita, la vita senza trucco, senza rossetto, senza vestiti, la vita nuda ecco! Se dicessero alla smacchiavip di striscia "dai Nunzia vai dalla vita, con la tua spugnetta" sono certo che la vita prenderebbe il volto di quella bambina saltellante. Difficile da guardare, imbarazzante da morire come la vista di una vecchia madre nuda, ma è la vita, la vita vera, profonda, misteriosa, a volte felice a  volte disperata e sempre degna di essere vissuta. 

    SIAMO TUTTI RAZZISTI!

    Quando un branco di leoni si imbatte in un leone randagio, non succede mai che il leone dominante gli vada incontro, sringendogli affettuosamente la zampa e dicendogli: "Benvenuto leone straniero, rappresentante di lontane culture, vieni pure tra noi, mangia le nostre prede ed accoppiati con le nostre leonesse rinvigorendo con sangue nuovo il nostro branco." No. Se va bene lo cacciano, se va male lo uccidono.
    Anche l'uomo viveva in branchi e si comportava come i leoni.
    Il razzismo è un retaggio di quel tipo di vita.
    Un atavico istinto di sopravvivenza che noi, tutti noi, ci portiamo dietro, anche senza accorgercene. E' un istinto naturale, come la paura del buio.  Non ci resta che  crescere, capire che questo istinto  non serve più e sbarazzarcene, come ci siamo liberati della coda  e del pelo (chi più e chi meno). Usciamo dalle caverne!

    The problem we all live with

    Ruby Bridges Hall è una bimba afroamericana che nel 1960 ha 6 anni e vive a New Orleans. L'associazione nazionale per il progresso della gente di colore (NAACP) le dà l'opportunità di partecipare ad un concorso a test. Ai primi sei classificati sarebbe stato permesso di iscriversi ad una scuola elementare per bianchi, un'opportunità unica. Dei sei vincitori però 5 rinunciano. Ruby no! Nonostante le proteste della comunità bianca, e gli insulti feroci che arrivano anche ad un lancio di pomodori all'ingresso in aula, sostenuta dalla mamma e scortata da quattro agenti federali, Ruby frequenta quella scuola fino al diploma. Questo famosissimo dipinto di Norman Rochwell celebra l'evento del suo primo giorno di scuola.

    A MOSCA BIANCA

    Questa è per la  mia amica moskab. Bacino

    //it.youtube.com/watch?v=zceWcWDaahg&feature=related

    Rising full Moon

    wonderful...life

    sfigato

    Non faccio parte della generazione che considera "sfigato" il massimo degli insulti, l'estrema iattura. Sono cresciuto con il mito del "perdente", esserlo  è faticoso, ma ti dà la sensazione di essere l'eroe di un film con Dustin Hoffman.

    ma negro è una parolaccia?

    Non c'è nulla di più ipocrita e insopportabile del political correct. tra le parole messe al bando da questa sorta di nuova religione, c'è la parola negro. Bisogna usare "nero" o peggio "di colore". Le trovo parole imbarazzate ed imbarazzanti.  Di colore quale? Pure io sono di colore, di colore rosa; e come fai a dire ad un brasiliano che è nero? Come dici, di colore marroncino? Ma non è peggio usare questi eufemismi, come se ci spaventassimo del concetto che c'è dietro, come se ci fosse qualcosa di male ad essere negri? La parola negro indica un tipo d'uomo di pelle scura e con caratteri somatici definiti. Stop. Rivalutiamola, o, in alternativa, se davvero la parola "di colore" è entrata ne gergo comune col significato di scuro, diciamo pure "quel ragazzo ha gli occhi di colore, oppure "mi sono comprato una macchina di colore"

    Un vecchio sparring partener

    come siamo dentro?

    "papà, ma i negri, dentro, come sono?"

    "che vuol dire come sono dentro?"

    "cioè, fuori hanno la pelle nera, ma dentro? il cuore, il cervello, il sangue..."

    "il cuore rosso, il cervello grigio, il sangue rosso... i colori, dentro, sono uguali per tutti, piccola."

    "ah! ho capito tutto, grazie papà."

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