Un  incontrato per caso,  con la medesma voglia di fuggire, di flutti di mare, di vento sul viso e di perdersi su quella linea dove cielo e mare si fondono e si confondono.
Vite che somigliano ad onde spumose che s'infrangono sulle rocce, bramose di libertà.
Sguardi non cercati ma  sfiorati e compresi, mani  unite e scaldate quasi in assenza di parole.

La musica del mare,ci ha accolti senza mai chiedere. Il nostro sentirsi basta a quei giorni inattesi.
Ritorno a respirare le emozioni di quel tempo, non da sola, ma con un cuore amico, silente testimone, cui poter raccontare quella magia mai svanita e riviverla così tra le parole ancora una volta.

Su questa riva è tempo, sì … ma non tempo che passa, ma tempo che resta! Non c'è traccia, è vero, che il mio mare non abbia ingoiato e nascosto in una marea ... ma per restituirmela, poi, in un'onda infinita, colorata di immenso ... proprio lì, in quello spazio dove non è più terra e non è ancora mare ... ma è sogno!

Qui ti amo. Negli oscuri pini si districa il vento. Brilla la luna sulle acque erranti. Trascorrono giorni uguali che s'inseguono. La nebbia si scioglie in figure danzanti. Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto. A volte una vela. Alte, alte stelle. O la croce nera di una nave. Solo. A volte albeggio, ed è umida persino la mia anima. Suona, risuona il mare lontano. Questo è un porto. Qui ti amo. Qui ti amo e invano l'orizzonte ti nasconde. Ti sto amando anche tra queste fredde cose. A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi, che corrono per il mare verso dove non giungono. Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àncore. I moli sono più tristi quando attracca la sera. La mia vita s'affatica invano affamata. Amo ciò che non ho. Tu sei così distante. La mia noia combatte con i lenti crepuscoli. Ma la notte giunge e incomincia a cantarrni. La luna fa girare la sua pellicola di sogno. Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi. E poiché io ti amo, i pini nel vento vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico

P. Neruda

Certe volte guardo il mare,
questo eterno movimento,
ma due occhi sono pochi per questo immenso
e capisco di esser sola.