...Distesa sul divano, con le mani tra le ginocchia, Mariam fissava i mulinelli di neve che turbinavano fuori dalla finestra. Una volta Nana le aveva detto che ogni fiocco di neve era il sospiro di una donna infelice da qualche parte del mondo. Che tutti i sospiri che si elevavano al cielo si raccoglievano a formare le nubi, e poi si spezzavano in minuti frantumi, cadendo silenziosamente sulla gente.

"A ricordo di come soffrono le donne come noi" aveva detto. "Di come sopportiamo in silenzio tutto ciò che ci cade addosso"

Spesso non ci si rende conto di quanto possano mancare le persone che appartenevano alla tua vita e non ci sono più. Se poi questa mancanza è di una mamma, non si riesce ad accettare . Ci si sente ancora come bambini, bisognosi di quelle cure, di quelle attenzioni, di quelle parole affettuose.

Mai dimenticherò il tuo ultimo saluto con la mano , prima che tu varcassi quella porta oltre la quale non c'era più vita. Tvb

Qual e la differenza tra donne di 8, 18, 28, 38 e 48 anni?
> 8 - La metti a letto e le racconti una storia.
> 18 - Le racconti una storia e la porti a letto.
> 28 - Non hai bisogno di alcuna storia per portarla a letto.
> 38 - Ti racconta una storia e ti porta a letto.
> 48 - Le racconti una storia per evitare di portarla a letto.

Qual e' la differenza tra un uomo di 8, 18, 28, 38, 48 anni?
> 8 - lo metti a letto e gli racconti una storia
> 18 - Gli racconti una storia per non andarci a letto
> 28 - Gli fai credere che ti deve raccontare una storia per portarti a letto
> 38 - Gli racconti una storia e vai a letto con un altro
> 48 - Non hai bisogno di raccontargli niente perche' si e' gia' addormentato sul divano

Avevi sempre un sorriso ed una parola buona e di conforto o di esortazione per ognuno di noi.

Sono trascorsi quattro anni da quando ci hai lasciati...ma sei sempre cosi viva nei nostri cuori!

A questo punto della mia esistenza ho una grande certezza che mi aiuta a vivere. Si chiama esperienza. Ed è proprio tale valore che rappresenta , per me , il vangelo della vita sulla quale stemperare l'apatia e la rassegnazione.  Sul lasciarsi vivere la vita addosso ho una una precisa teoria che si ricollega, guarda caso alle mie esperienze del passato. Oggi mi trovo a rispolverare fatti ed eventi del mio tempo come fa un lettore di libri che , attraversando gli anni, va a recuperare vecchi volumi abbandonati, utili ad illuminargli la mente...

A volte lasciare è una missione impossibile, a volte invece è facile come bere un bicchiere d'acqua.

La differenza fa lo stile, perchè per diventare abili "lasciatori" servono sangue freddo, pelo sullo stomaco e anche una certa dose di eleganza.

La posta in gioco è una medaglia d'oro nella categoria "fuga a gambe levate".

Un campionario dell'abbandono , è questo il contenuto dell'opera prima di Vito Ferro : "L'ho lasciata perkè l'amavo troppo".

In effetti il libro è un susseguirsi di frasi umoristiche ; il tema è sempre lo stesso : mollare la non piu' dolce metà

Questa notte ho fatto un sogno,
ho sognato che ho camminato sulla sabbia
accompagnata dal Signore
e sullo schermo della notte erano proiettati
tutti i giorni della mia vita.

Ho guardato indietro e ho visto che,
ad ogni giorno della mia vita,
apparivano due orme sulla sabbia:
una mia ed una del Signore.

Cosi sono andata avanti, finchè
tutti i miei giorni si esaurirono.

Allora mi fermai guardando indietro,
notando che in certi punti
c'era solo un'orma...
quei punti coincidevano con i giorni piu difficili
della mia vita;
i giorni di maggior angustia,
di maggiore paura e di maggior dolore.

Ho domandato allora:
"Signore, tu avevi detto che saresti stato con me
in tutti i giorni della mia vita,
ed io ho accettato di vivere con te,
perchè mi hai lasciato sola proprio nei momenti
più difficili?

Ed il Signore rispose:
"Io ti amo e ti dissi che sarei stato con te e che non ti avrei lasciato
solo neppure un attimo:
i giorni in cui tu hai visto solo un'orma sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio"