Ieri ho potuto ammirare a Milano (pensate a “Milano”) uno dei più bei spettacoli della mia vita.

A nord della città si era scatenato un violentissimo temporale che in pochi minuti aveva allagato le strade e bloccato in casa i più. Nonostante questo avendo un appuntamento sono uscito dal lavoro, avventurandomi all’esterno e inzuppandomi ho preso la metropolitana diretto a sud, verso Romolo dove avevo lasciato la macchina.

Qui giunto sono salito in superficie per trovarmi davanti un panorama da sogno o da leggenda.

La pioggia torrenziale non aveva raggiunto questo lato della metropoli, le strade erano asciutte e l’aria fresca, quasi elettrica.

Dietro di me si addensava l’oscurità incombente, ma davanti il cielo era per lo più sereno azzurro, la luce traslucida quasi irreale, la luna già sorta alla mia destra, come delle volte accade nelle limpide serate d’estate, sfidava il chiarore del sole che illuminava a giorno la scena.

Ma la parte più stupefacente di questa immagine era un banco di nuvole alla mia sinistra, densa e immane, così definita da poter sembrare tangibile, così vicina da dare le vertigini con le sua mole titanica.

Questo monolito dai contorni soffici come una scultura di cotone, era immersa per metà in un’oscurità azzurrina, mentre il restante era illuminata da un raggio di sole che lo colorava di un rosa da favola che pensavo di incontrare solo in un cartone o una pittura.

Per completare il quadro, lampi intermittenti balenavano dalle profondità delle nubi come se draghi o dei nordici si dessero battaglia al suo interno.

Voi potrete aver assistito più volte a spettacoli del genere o mai, ma io ho voluto porgerli testimonianza in quanto sono momenti di questo tipo che rendo veramente magico questo mondo e la vita.