Il mito più famoso e quello che ha come protagonista Osiri, considerato sovrano dell'Egitto e creatore dell'agricoltura: egli venne ucciso dal fratello Seth, che con l'inganno lo rinchiuse in un sarcofago e lo gettò nel fiume. Dopo lunghe e difficili ricerche Iside (moglie di Osiri) lo ritrovò e concepì un figlio chiamato Horo. Crescendo Horo affrontò lo zio Seth in una terribile e sanguinosa battaglia. Uscito vincitore gli dei gli riconobbero il diritto di succedere al padre sul trono d'Egitto, mentre Osiri, divenne il signore dell'Oltretomba.

    Il mito di Osiri serviva a rassicurare gli egiziani sulla possibilità di una nuova vita dopo la morte: in quanto signore della rinascita, rivelava la vittoria sulla morte nel rinnovarsi delle stagioni e della vita naturale delle piante e degli animali.  

 Il dio Horus era il dio dei cacciatori ed era rappresentato da un falco.
Successivamente fu identificato con il sole, divenendo il simbolo della nobiltà, archetipo dei faraoni. Horus, il falco divino, divenne quindi il dio del cielo, che aveva il sole come occhio destro e la luna come occhio sinistro. La sua natura comprendeva una chiaroveggenza che gli consentiva di vedere ogni cosa, una capacità visiva molto acuta e una sviluppata consapevolezza. I quattro elementi