E smise di temere che guardando la sua immagine riflessa su di un finestrino, non ricordasse più chi fosse. Smise di temere la notte, il sonno ed il risveglio, non riconoscendo dove si trovasse. Alzò gli occhi al cielo, ora era quello il suo. Seguí con lo sguardo il lento passare di un aereo pronto all'atterraggio ed il cambiare rotta di quello che si era appena sollevato in volo. Si chiese in quanti, seduti dietro i finestrini, guardassero le luci sottostanti allontanarsi, con una lacrima tra le ciglia ed un rimpianto. Quanti come lei, con gli occhi al cielo, invece, in attesa di stelle cadenti ed un desiderio da esprime posato su una mano e la sigaretta tra le dita dell'altra. Sorrise... e ... smise di temere di perdere il ricordo di se. La luna era grande nel cielo; il loro cielo, la loro luna, a ricordarle che ... sorrise, spense la sigaretta, chiuse gli occhi e si lasciò accarezzare da un pensiero d'amore.