Mi descrivo
Amo la natura e gli animali, viaggiare, ho sempre desiderato una casa sopra un albero sospesa su un lago - Odio la violenza gratuita, i volgari e i perbenisti, amo scrivere e cercare personaggi nello spettacolo più grande del mondo, quello della vita.
Il prologo della stupidità
Della stupidità tutti ne parlano, chi la deride,
chi la sopporta, chi inveisce contro pensando che a farlo
incontrare con lo stupido sia stata la
malasorte.
Il saggio educatamente con un sorriso si allontana dallo stupido,
chi ha da fare lo caccia in mala maniera, il suo simile parlerà in
modo ininterrotto per ore con lui ogni volta che lo incontra
scambiandosi con enfasi i resoconti delle loro folli
imprese.
Chi è ignaro di possedere la
stupidità, si considera un maestro, chi nella stupidaggine si sente
a suo agio, si considera il
Maestro; tutte queste figure sempre
indicano gli altri come portatori della pedante malattia, senza
immaginare che ognuno di noi è altro per gli altri, ci osserviamo e
ci giudichiamo a vicenda, ognuno con il suo metro personale,
ponendo il proprio io al centro della terra.
La stupidità è invisibile come l'anima, contagiosa come un
raffreddore, inevitabile come la morte, intangibile come il
pensiero, ma c'è, esiste, ovunque produce spesso drastici ed
inattesi effetti; è presente nell'Universo come l'idrogeno ed è
vecchia come il mondo.
Cuore d'artista
IL BARATRO
.
Quanto arduo è l'equilibrio
sul ponte sospeso
fra realtà e illusione,
per l'animo d'artista
pavido del baratro,
che sospeso nell'effimero
d'una impalpabile vita, affronta
Il Baratro è anche lo Stige che dovremo
attraversare ogni volta che entriamo e usciamo dal mondo magico
dell'Arte, perché non solo è difficile entrare, lo è anche
l'uscirne e riuscire a reindossare le proprie vesti abbandonate
all'esterno, molti restano prigionieri del loro personaggio e non
riescono più a tornare nel mondo materiale.
Cerca una stella
Questa nera e lunga notte
guarderò pensieroso al cielo,
cerca anche tu una stella
per fissarla intensamente.
La troverò cercando attentamente
nella miriade del firmamento,
sarà quella che ancora brilla
del tremulo argenteo riflesso
della luce dei tuoi occhi.
Solo l'odio può essere eterno
Vivere in attesa
Attendo.
Paziente,
animoso,
nella speranza attendo.
Rivedere l'azzurro del cielo
negli occhi sorridenti
che ho visto soltanto nei sogni.
Ricorrenti.
Attesi
eterni,
da quell'ultimo giorno
che ti vidi allontanare
senza mai voltarti.
Pregai per un cenno,
uno sguardo
un timido saluto.
Il buio,
il silenzio
il lungo inverno
la morte che lenta s'insinuava
mordendo l'anima
ma rifiutando il corpo.
Errante
vagabondo
assente
paralizzato nei sentimenti
riattendevo la primavera,
un colpo di sole caliente
nell'azzurro infinito
di quegli occhi che mi fissavano
pieni di reciproco amore
di una figlia fortemente voluta.