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Colui che fugge da chi dimostra interesse, non lo merita

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Mi descrivo

La descrizione di sé è la paura di apparire diversi da come si è. Non serve se ognuno giudica secondo il proprio punto di vista. Semplicemente me stesso, uguale a tutti e diverso da tutti. La mente è l'origine dell'attrazione, il dialogo è il veicolo della curiosità, dello stimolo e dell'interesse. La seduzione è l'espressione dei propri valori, piacersi reciprocamente ne è la sublimazione

Su di me

Situazione sentimentale

-

Lingue conosciute

Inglese, Francese, Spagnolo

I miei pregi

La descrizione dei pregi fa svanire la curiosità di scoprirli

I miei difetti

La descrizione dei difetti fa passare l'interesse di conoscermi

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. Interazione-Confronto con menti brillanti.Emozioni
  2. Classe-Stile-Eleganza-Educazione-Rispetto
  3. Femminilità-Fascino-Seduzione-Passione

Tre cose che odio

  1. Pregiudizi-Giudizi-Ipocrisia-Falsità-Cattiveria
  2. Indifferenza-Strafottenza-Cinismo-Egoismo
  3. Stupidità-Superficialità-Banalità-Apatia

I miei interessi

Vacanze Ok!

  • Crociera
  • Spiagge incontaminate
  • Prendo l'auto e parto

Vacanze Ko!

  • Avventura
  • Campeggio
  • Settimana bianca
  • Passioni

    • Musica
    • Cinema
    • Cucina
    • Teatro
    • Sport

    Musica

    • Rock
    • Alternative
    • Metal
    • Disco
    • Jazz

    Cucina

    • Piatti italiani
    • Pizza
    • A tutto pesce e frutti di mare

    Libri

    • Storici
    • Biografie
    • Psicologia
    • Saggi
    • Classici

    Sport

    • Calcio e calcetto
    • Tennis
    • Surf
    • Basket
    • Nuoto

    Film

    • Commedia
    • Classici
    • Storico

    Libro preferito

    L'Odissea

    Meta dei sogni

    Caraibi, Isole tropicali in generale

    Film preferito

    La vita. È l'unico film ad essere a colori ed in bianco e nero. Ognuno ne è l'attore protagonista

    Spesso si costruisce un'immagine positiva perchè così si vuole. Senza considerare il tempo e di come, quando e quanto esso trascorra; secondo l'irrazionalità è inevitabile sia così e solo "poi "si prende consapevolezza di quei difetti prima ignorati o nascosti, che lampanti emergono. Quindi ci si sente attrattti  ancora una volta da altro e si va alla ricerca di nuovi stimoli. Ma finisce anche questo, sarà questione di mesi, anni .....e si riparte sempre da capo. In una vita così breve con quante persone si può stare e fino a quando? C'è un limite raggiunto il quale ci si deve accontentare o si deve rinunciare a cercare? Facendo una proiezione sulla natura eterna dell'essere umano ci si rende conto che il continuo ri-cercare non avrà mai fine e qualora si giungesse ad un punto estremo oltre il quale non si può procedere, ci si trova innanzi alla scelta della persona con cui si è stati meglio ma con cui il rapporto era comunque finito per la mancanza di qualcosa che non ha senso definire. Forse è proprio vero che stare assieme e stare bene con qualcuno è più unico che raro....perchè, forse, esistono davvero le eccezioni. E finchè si potrà scegliere, si avrà l'opportunità di migliorare; ma fino a quando si può scegliere senza aver rimpianto di aver lasciato proprio la persona migliore? A volte è troppo tardi per tornare indietro, altre volte è impossibile tornare indietro.

    Tutti (o quasi) si lamentano della persona che hanno accanto, vuoi per un motivo, vuoi per un altro. Almeno chi non ha paura di essere giudicato per la manifestazione di questo disagio ed è sincero nell'esprimere ciò che del rapporto non va come si vorrebbe. Come se fosse una vergogna o una colpa. Forse perchè è la gente che dà colpe e si meraviglia. Magari questa gente fa parte delle eccezioni, rare, a cui nella vita tutto gli è andato bene o è felicemente incosciente o inconsciamente felice. La pratica dimostra che un legame può spezzarsi. Ma la decisione di porre fine ad un rapporto non è semplice ed è dettata da innumerevoli motivazioni, legate o meno ai sentimenti. L'indissolubilità si sbriciola innanzi alla realtà degli eventi. E s'accavallano pensieri, riflessioni, stati d'animo. Intrecciandosi in un ingorgo dove s'annullano razionalità e sentimenti, cervello e cuore. Ma conviene (e fino a che punto?) porre fine a quella situazione andando alla ricerca di un altro "stare bene" condiviso? Per capire se davvero esista il compagno (o la compagna) ideale devono coesistere due condizioni: l'eternità unama e l'indeterminatezza del tempo. Bisognerebbe aver libero arbitrio di poter "cambiare persona" ogni qualvolta ci si accorge di aver incontrato qualcuno migliore. Ed è facile trovarlo perchè chiunque ha sempre un qualcosa di buono e di diverso rispetto a chi si ha accanto. Sarà questione di stimoli, di interessi, di attrazioni o di fantasia. Ma poi, com'è quella persona proiettata al futuro? Perchè all'inizio è tutto bello, va sempre tutto bene al punto che non si hanno occhi per vedere i difetti.

    I rapporti umani sono complicati, qualunque essi siano. E poco importa se si tratta di unioni matrimoniali, di fidanzamenti, convivenze o semplici amicizie. Non basta la volontà di crearli, di legarsi, di impegnarsi e di mantenerli. Neanche è sufficiente il sentimento. Eppure credo fortemente nei sentimenti e nei rapporti stessi. Credo nell'amore, credo nell'affetto, credo nell'amicizia, credo nei valori e nella buona fede delle persone. Tanto, forse troppo. Guai se non fosse così. Ma ad un certo punto qualcosa cambia.  In parte "colpa" della solita monotonia, dell'usura del tempo o dei sentimenti. Ma a mutare in buona sostanza è l'aspetto mentale e caratteriale delle persone; cambia poi il modo di approcciarsi agli eventi, le abitudini, le situazioni, lo stile di vita....cambia la società ed il contesto circostante. Cambiano tanto. Ma prima di tutto cambia un qualcosa a livello cerebrale, di inspiegabile. Può essere la trasmissione e la ricezione di stimoli ma "qualcosa" cambia. Forse è semplicimente scritto nel DNA umano. E ci si adegua a questo cambiamento come se il cervello operasse una silenziosa trasformazione cromosomica che ci mette in una condizione di debolezza e fragilità per poi, di seguito, rafforzarci attraverso il recepimento di altre energie. Inutile avere rimpianti, rimorsi o sensi di colpa. Non esistono responsabilità nella genetica ad impatto cerebrale. Accettando in modo sereno lo sviluppo degli eventi riusciamo a viverci il presente ed il futuro con una maggiore speranza di star bene; in fondo meritiamo di star bene in una vita già di per sè difficile perchè tutto è eterno....finchè dura.

    Il confine tra la vita e la morte è così sottile che difficilmente si riesce a capirlo. E nessuno gli pone la giusta attenzione perchè nessuno ci pensa o gli dà importanza. Ma tutti possono immaginarlo riflettendo sulla fatalità degli eventi della vita  quotidiana. Sui suoi attimi. E la si considera per come, forse, non lo si aveva mai fatto. Ancora peggio è il dolore e la sofferenza fisica e morale. Quella che inibisce o impedisce di svolgere persino le piccole attività, che ti paralizza e rende impotente. Solo quando si sta oltrepassando il limite di questo limbo o ci si rende conto dei patimenti, si capisce il valore della vita. Il vero ed unico valore della vita. E ad essa si sorride, con brividi per la paura di essere stato sull'orlo del fatal baratro..coi brividi del solo pensiero. Ma a che serve tanta cattiveria e tanto astio tra le persone? Spesso si vive di gelosia, cercando di dimostrare a qualcuno di essere migliori, superiori, orgogliosi di essere e sapere fare. In continua competizione per apparire più belli, più bravi e più ricchi. Fomentiamo rabbia e coltiviamo vendette. Qual è il senso di tanto cinismo? Quali benefici porta la durezza e la malvagità? La voglia di guardare gli altri, giudicare e criticare..ci soffermiamo troppo sulle apparenze e sprechiamo altrettanto troppo tempo ad impoverire la vita altrui quando invece dovremmo usarlo per migliorare la nostra. Sorridendo alle giornate, apprezzando l'aria calda o fredda che respiriamo e ringraziando il Cielo per ciò che abbiamo. Perchè le vita, anche nelle cose che possono apparire poche, piccole, insensate ed insignificanti, è un dono prezioso per poterlo sottovalutare

    Vivo d'attesa perchè volevo gustarmi gli accadimenti del presente e proiettarmi al piacere futuro. Vivo con l'attesa di un evento perchè l'attesa aumenta la curiosità, stimola la fantasia ed arricchisce il desiderio di nuovi contorni.  Ed è con essa che il cervello si attiva. E fantastichi....immagini e pensi a tante situazioni in cui vorresti fossi. Ma vivere d'attesa falsifica e distorce la realtà perchè si rischia  di costruire un castello d'aria retto da solo da pensieri artefatti. L'attesa non può e non deve avere tante aspettative ma coscienti e reali concretezze perchè  non può dare forme all'astrattezza di ciò che non si sa nè si può sapere. L'attesa dev'essere freddezza, distacco, distanza e razionalità. E quando termina, inizia la verità. Ciò che non si cambia. Senti e percepisci qualcosa di tangibile ed immediato.  E se d'attesa si è ben vissuto, l'effettiva sostanza prende il posto dell'eterna disillusione.

     

    Spesso la gente ha paura della solitudine più del restare soli. Essere soli è una condizione volontaria o indotta; la solitudine è uno status interiore di disagio o sofferenza. Ma non si deve aver paura della solitudine. Essa è solo un momento o una condizione della vita, inesistente se la s'immagina come un pensiero soggettivo. La migliore amica del capirsi. Ed è importante viverla così come è importante sentirsi soli perchè la solitudine fa riflettere, elaborare idee, concetti e decisioni. Permette di capire sbagli e dirige le azioni. La solitudine ci sensibilizza, ci fa crescere. Solo imparando  capirla ed accettarla, vivremo meglio con noi stessi e con gli altri.

    Amo il silenzio. Con esso vago nei tanti pensieri che, ordinati, affollano la mia mente. Amo il silenzio perchè mi dà concentrazione ed attenzione. Il silenzio di quando l'estate è rovente nelle ore centrali del giorno, disteso su un lembo di spiaggia sotto il sole. Il silenzio dei giorni festivi quando la città è vuota. Quello della campagna dove gli alberi colorano il terreno di schiazze d'ombra ed un delicato vento bacia la mia pelle. Il silenzio della mia stanza dove scrivo, leggo o m'affaccio dal balcone ammirando lunghe e larghe distese di paesaggi dipinti. Amo il silenzio della notte dove tutto si ferma, quando la luna e le stelle con la loro luce fanno brillare pareti. E m'affaccio volgendo il viso al cielo ammirando incantato. Nel silenzio. E mi rilasso nella quiete di un luogo aperto che tace perchè nell'immenso spazio la mia voce è sovrana.

      

     

     

    Profumo di donna

    Sembrava sapessi tutto di lei eppure non la conoscevo
    o c'eravamo già incontrati in un'altra dimensione,
    quella dove si ha un contatto senza guardarsi negli occhi
    nè toccarsi le mani. E la percezione di lei era tangibile.
    Il suo modo di essere ed il suo carisma.
    Fragile e decisa allo stesso tempo.
    Pacata e desiderosa di mettersi in mostra
    per farsi conoscere e per conoscere
    scoprendo ciò che da tempo aspettava
    e che la voce del suo animo le urlava.
    Ma le sensazioni erano ben altre e più intense.
    Emanava fascino e seduzione. Elegante femminilità.
    Non voleva celarsi dietro l'immagine del pudore
    ma neanche manifestare la sua passionalità....
    forse era cosciente di essere ben notata.
    Forse era sicura che la notassi.

     

    Ho conosciuto troppa cattiveria e falsità. Ho visto eccessi di cinismo ed incoerenza. Ma non ho mai avuto paura. Ho espresso le mie sensazioni senza chiedere nulla. Non ho ferite nel corpo e nella mente ma segni di sana esperienza. Ringrazio chi mi ha regalato proprio quella "cattiveria" perchè mi ha reso più forte ed ho capito di avere un cuore, una sensibilità, un animo. Che denudo con orgoglio esprimendo ancora le mie emozioni. Io e le mie vere e sincere emozioni. Per sempre.

    Un corpo dai tanti lineamenti,               
    Sinuose o magre forme.
    In ogni angolo e curva
    Un particolare che s'esalta
    Imponendosi fiera.
    Si lascia guardare, vedere,
    Osservare ed ammirare.
    Nei dettagli c'è l'insieme,
    Nell'insieme l'unicità;
    La profondità e la potenza
    Del suo essere e presentarsi.
    S'esprime con orgoglio e personalità.
    A volte timida, a volte sfacciata.
    Ma è sempre lei.
    Orgogliosa della sua indole.
    Rigorosa e rigogliosa bellezza.
    Domina con fascino, attrae.
    Non passa mai inosservata
    E mai è inespressa.
    Un dono per chi sa apprezzarla.
    Bambina, signora. O entrambe.
    Non puoi non amarla.
    Donna.

     
    Dipingimi il tuo sorriso sulle mie labbra con le delicate dita bagnate di rugiada,
    sentirò la freschezza del tuo sapore e con un bacio renderò eterna la tua felicità.

    Donna, tu che fai parte di me,
    Tu che col tuo sorriso mi regali sorrisi,
    Coi tuoi occhi accendi la luce al mio sguardo....
    Le tue carezze asciugano le mie lacrime.
    Tu che sai volare lontano coi pensieri
    E mi trascini con la fantasia nei posti più belli..
    Le tue mani mi guidano e le braccia mi sostengono.
    Tu che col tuo corpo fai scudo alle mie sciagure.
    In te, donna, trovo conforto e ristoro.
    I tuoi baci mi dissetano, gli abbracci m'avvolgono.
    Come potrei non amarti?
    Donna....che meriti rispetto, calore....
    A te le mie attenzioni, la mia presenza;
    Pensieri, parole, gesti e fatti....
    Voglio stringerti e ti stringo.
    Il tuo capo di lato poggiato sul mio petto,
    Accarezzo la tua chioma con le dita
    Che lente scivolano verso il basso.
    E sei rilassata, protetta, al sicuro.
    Sorridi, piangi.. consolati ed addormentati così.
    E poi mi seduci col tuo profumo.
    Lo sento addosso, inebria la mia pelle.
    Non ti lascio andar via..
    Donna, tu che sei parte di me..
    Tu che sei mia.

    Incontrarsi è facile, trovarsi è raro.

    Puoi incontrare chiunque e dovunque senza difficoltà..

    vedi camminare corpi, guardi volti e segui passi..
    ogni luogo ed ogni situazione sono uno spazio immenso

    per incrociare qualcuno, una persona.

    Basta uno sguardo, una parola, un gesto.

    Talvolta uno scontro o un incrocio per stare a contatto.

    Per trovarsi non basta incontrarsi ma ancora di più.

    Trovarsi è parlare e dialogare. Esprimersi e manifestarsi.
    Conoscere e farsi conoscere avendo voglia di farlo.

    Ma trovarsi è ancora di più perchè non basta il semplice raccontarsi..

    Occorre capirsi, prestare e ricevere attenzione,

    ascoltare e saper ascoltare. E non solo.

    Trovarsi è anche avere interesse, stimoli, curiosità,  dedizione,

    costanza, continuità, coerenza, pazienza e presenza reciproca.

    Sì, perchè trovarsi è avere reciprocità. Intesa, sintonia, complicità.

    E' guardare avanti con occhi diversi nella stessa direzione

    e con lo stesso sguardo in direzioni diverse dove l'orizzonte

    non è mai parallelo e le curve annullano l'equidistanza.
    Trovarsi è camminare a fianco, vicini..abbracciati, mano nella mano.
    Tenersi. Reggersi. Sostenersi. Stringersi.

    Ma trovarsi è, prima d'ogni cosa, alchimia....

    quell'innata quanto naturale attrazione che non puoi spiegare
    ma soltanto vivere. Che ti fa sorridere e ridere. Piangere di gioia.
    Che regala momenti di felicità. Che ti fa battere il cuore..
    Che dà diverse sensazioni e nuove emozioni.

    Perchè trovarsi è magia.

    Ci sono tanti verbi di uso comune che si utilizzano nella vita di tutti i giorni ma su cui non si presta la dovuta attenzione o di cui non si conosce il vero significato. Eppure essi hanno un valore inestimabile. Toccare: col tatto si può avere cognizione di un materiale, di una sostanza, della sua consistenza e della sua temperatura. Attraverso il tatto si percepiscono sensazioni di piaceri con impulsi che vengono trasmessi dal cervello al resto del corpo. Abbracciare, Baciare, Stringere. Ci sono diversi modi con cui si abbraccia, si bacia e si stringe ed ogni modo ha una diversa intensità. Assaporare, Gustare, Assaggiare......per dare a ciò che si mangia un sapore che può essere dolce, salato, amaro, caldo, freddo, ghiacciato. Ancora.... Camminare, Correre. Con le gambe e coi piedi ci muoviamo e ci spostiamo da una parte all'altra. Gesticolare, Muoversi, Comunicare: la comunicazione serve per esprimersi e trasmettere una sensazione, farsi capire e capire. Parlare. Mediante la bocca, la lingua e le labbra escono le parole a cui le corde vocali danno un suono che può essere piacevole o sgradevole. Ecco che ci sono verbi forti che esprimono rabbia, rancore, prepotenza o addirittura cattiveria: Urlare, Gridare, Strillare, Minacciare, Offendere, Inveire, Accusare. Inoltre esistono verbi dolci come Sussurrare, Adulare, Sorridere, Accarezzare, Sfiorare, Massaggiare. E poi ci sono verbi simili e somiglianti che pur rappresentando una stessa azione in realtà sono molto diversi tra loro: Vedere, Guardare, Osservare, Ammirare, Sentire, Ascoltare, Udire. Ma c'è un verbo che ha un'importanza speciale, unica ed ineguagliabile. Il suo significato non è mai univoco ma illimitato attraverso i modi con cui si manifesta, si trasmette e si espande. Che non può essere spiegato facilmente a parole nè con gesti ma nasce, cresce, si trasforma e vive la sua intensità a prescindere dalla nostra volontà: A M A R E 

    M'attrae. Non ho mai avuto paura di ammettere a me stesso le emozioni che mi fanno star bene e non ho mai negato di esternarle a chi me le fa provare. Non posso e non devo con lei. L'elegante dama dai raffinati modi. Un appuntamento con la sua filosofia, un piacevole impegno con le sue parole e la sua costante presenza. Perchè lei vuole esserci allo stesso modo in cui io voglio esserci. Con lei e per lei. Quel lei familiare a cui sono abituato. Quella lei che non può essere un'abitudine semmai un'esigenza o un piacevole vizio. E c'è interesse e stimolo. Reciproco. Conosco i miei desideri, il mio carattere. La personalità non può tradire la realtà del proprio essere. Mai, non so fingere. M'attrae. E poi le sue mani..io che non immagino ma penso, rifletto, fantastico. Un oggetto-soggetto di una dolce quanto seducente voglia di contatto. Sfiorarle, accarezzarle, tenerle, toccarle, stringerle. Lo sa, lo ripeto. E medito su un noi perchè amo il plurale. Esso è accostamento, vicinanza. Unione. Io e lei. Io e te. Noi. Se si lasciasse trasportare da pensieri spontanei e poco elaborati.. se abbandonasse l'immenso spazio dell'astrazione per addentrarsi in quello del tangibile..se desse spazio all'intrecciarsi di quella buona e reciproca fiducia che costruisce piaceri. Cuore e cervello a completarsi. Senza paura. Se solo accarezzasse il sogno come reale realtà..se solo si lasciasse accarezzare....

     

    Vorrei che i sogni non finissero mai. Vorrei sognare sempre cose diverse, vorrei poter continuare a sognare anche ad occhi aperti....vorrei sognare di non smettere di sognare. E la mia realtà si colora di aspettative e desideri dipingendo freschi sorrisi sulle mie labbra. Vorrei che i sogni si realizzassero per credere nella loro certezza. Perchè non esiste nulla di più bello di un sogno se non la vita. Ma la vita è proprio un sogno. Il più bello.

    Può non esistere il tempo, può non esistere lo spazio ma c'è una parte della realtà che non si può ignorare: la distanza. Essere vicini o lontani è importante perchè la percezione del contatto diventa certezza del contatto stesso. La distanza ci indica il grado e l'intensità della presenza di una persona. Puoi sentire distante qualcuno che cammina al fianco e vicino chi vive in un altro continente. Esiste, poi, una distanza metafisica e relativa che si riduce e si accorcia con la volontà di essere presenti. Ed è quella fatta di attenzioni, accortezze, gentilezze, parole e parole dolci, di intenti ed impegni perchè il contatto si può costruire con dedizione e pazienza. C'è ancora una distanza invisibile che volutamente si trascura ma che inevibatilmente s'appalesa interponendosi tra due corpi respingendoli. Ed è pericolosa in quanto può modificare la realtà. Esiste inoltre una distanza apparente che come un elastico allontana o avvicina una persona a seconda della circostanza o del momento in cui con questi ci si relaziona. Ma c'è una distanza inesistente che si esprime con il contatto di due persone che uniscono il loro essere intrecciando e fondendo desideri, aspettative, esigenze e sensazioni in un amplesso di emozioni dando vita ad una realtà chiamata unicità.

     

    Più passa il tempo e più mi rendo conto che sono tante le persone che usano ed abusano delle altrui emozioni approfittando della fiducia ricevuta e calpestando senza scrupolo nè rimorsi anche i sentimenti. Ma con quale masochistica soddisfazione? La cattiveria è un'espressione della propria fredda miseria d'animo le cui manifestazioni restano a chi la esterna e non si estendono a chi la subisce.  

    Ci si lamenta di non riuscire a trovare qualcuno con cui interagire in modo educato, rispettoso, intellettivo e non volgare. Si cerca chi sia in grado di scrivere bene, di prestare attenzione e donare dolcezza. Qualcuno che sappia leggere, ascoltare e capire. Che dia presenza e sincerità relazionandosi senza essere interessato a secondi, terzi e quarti scopi. Che trasmetta e comunichi forma, sostanza, qualità e spessore. Ma è solo un'illusione perchè chi ha carattere e personalità viene accusato di saccenza e presunzione. Si finisce col discutere e col litigare risultando anche antipatici. Poi subentra l'orgoglio. Quell'orgoglio stupido ed insensato, simbolo di finto interesse; che indispettisce e razionalizza i sentimenti mortificandoli e distruggendoli. La verità è che chi vale e merita è scomodo e fastidioso. Incontentabile aspettativa. E' molto più semplice realazionarsi con chi asseconda ed annuisce, con chi ha un carattere debole e magari timido così si riesce meglio ad ostentare la propria falsa superiorità cercando invano di dimostrare di essere ciò che non si è nè si può essere mettendo a nudo le incapacità. Il cinismo s'impadronisce dei contenuti scarsi e silenziosi. Ed è facile anche tacere. Ma la dignità? Accettare i limiti può far male perchè non tutti hanno modestia e coscienza di sè. E si scappa credendo di essere migliori. Ma è solo un tacito riconoscimento di una sconfitta interiore.

     

    Se la persona che dichiara di provare un sentimento ti dà in un solo minuto il peggio di sè, immagino cosa potrebbe dare in una vita intera e senza provare sentimenti.

     

    Non ha senso avere aspettative. Come si può pretendere di ricevere qualcosa da chi potrebbe non avere o non voler dare?

    L'originalità del pronome che non t'aspetti e la sua persistenza accompagna le nostre scritte. Lunghe, complesse, veloci, costanti e continue. Uno scudo di difesa o un modo per non avvicinarsi. Poco importa se ad istinto e sensazioni si è accanto. Le volontà ed i desideri annullano ogni distanza. E lei?....E' lei! Rigida, fredda, distaccata, tenace, forte. Punti di un'apparenza bugiarda ed ingannevole a quella della sua vera e reale essenza. Di una donna elegante, rispettosa, socievole, galante, colta ed istruita. Cordiale, perbene. Che cela la sua essenza dietro una grigia maschera. E pian piano traspare la dolcezza, la disponibilità. Tenerezza e bontà d'animo si stringono e s'uniscono. L'impermeabilità s'inumidisce di candore ed il corpo d'argilla si sgretola come sabbia innanzi a parole vere, sincere e sentite di chi vuol parlarle con dolcezza e farsi ascoltare. E poi è di nuovo pungente di gelosia d'impeto. Quella che mi piace, quella dell'interesse. Esagerando ma non esagerata, accettata con piacere. Ed ancora mite. Da sorriderle e da ammirare i suoi timidi sguardi. Ma come darle torto? In uno spazio ampio ed angusto si ha il dovere di tutelarsi, coprirsi, nascondersi e proteggersi. Le insidie sono numerose  e sempre presenti, colpiscono quando meno te lo aspetti. E coscienti di un passato che ha precedenti  ci s'irrigidisce ancora di più. Ma poi si valuta. Una mente che vola senza confini non può restare ancorata a spiacevoli situazioni pregresse. Una mente elastica e fine sa volare e deve volare. Aprirsi alle parole, ai sorrisi e agli abbracci. Perchè tendere le mani è l'unico modo  per farsi toccare, accarezzare, stringere....prendere. Per essere felici di aver colto ciò che si aspettava e desiderava.

    E' troppo facile giudicare ed è ancora più semplice giudicare senza conoscere nè sapere. Dietro una persona c'è un passato, fatto di gioie, amori, delusioni, lacrime, sofferenze e dolori. Eppure la superficialità non ne tiene conto. E neanche l'ignoranza, la leggerezza nei comportanti. Ma, prima ancora, la mancanza di intelligenza e di stile, la pigrizia, l'assenza della voglia. Chi non ha voglia di scoprire non vuol conoscere e si ferma ai pregiudizi di quello che vede o sente e di quello che erroneamente percepisce. Si finisce, poi, col diventare cinici, indifferenti, freddi e strafottenti. Talvolta cattivi. Sì, perchè il cinismo è il precursore della cattiveria. E' troppo facile giudicare ed avere preconcetti. E' complicato conoscere perchè la conoscenza richiede pazienza, costanza, continuità, cervello, cultura, educazione......la conoscenza implica il saper ascoltare e capire, interpretare. Stare vicini, sopportare e supportare. Sostenere, aspettare ed attendere. Vedere. Conoscere vuol dire avere tempo ed investirlo. Ma significa, prima di ogni cosa, voler esserci ed andare al di là di quello che appare. Perchè le apprarenze nascondano ciò che una persona può offrire e trasmettere. Le apparenze celano ciò che si è e ciò che si ha. Ingannano, falsificano la realtà.

    Si corre sempre, continuamente. E siamo distratti. Ci lasciamo sfuggire ciò che di bello c'è attorno a noi. Corriamo con lo sguardo proiettato in avanti e non ci accorgiamo dei particolari; ogni dettaglio ha un contorno e dei colori, ogni colore ha una sfumatura, un riflesso ed una tonalità che cambia in base alla luce nei tanti momenti della giornata. Anche di notte. Mi piace camminare molto lentamente e guardare ogni angolo di quello che mi circonda, osservare i dettagli in ogni prospettiva. Ed amo fermarmi. Sedermi a terra o appoggiato con le braccia su un muretto dove l'orizzonte s'unisce al cielo e sconfina. E sconfino anch'io coi miei pensieri e nei miei pensieri....immagino, fantastico. E rifletto. Non m'importa del tempo che passa perchè in questi istanti, brevi, lunghi o interminabili che siano, cerco proprio il  tempo nel suo valore sapendo di non perderlo nè sprecarlo perchè mi emoziono e le emozioni non devono pagare il prezzo dei minuti e deglle ore. Sono da solo sì, ma non in solitudine. Preferisco il silenzio dei paesaggi ed un leggero vento che m'accarezza il viso, quasi a volermi accompagnare nei pensieri. Ed ammiro il movimento appena visibile delle gialle foglie che danzano sugli alberi, il sole che sorridendo illumina la mia pelle. Ed in questa pace dei sensi rinasce la mia libertà.

    Tra tanti nomi e colori rosa la notai.

    Nella tessera poche parole, astrattamente sensate.
    Saluti, formalità e nulla di preordianto e costruito.

    Rispetto delle forme e formalità.

    Dall'aria e dall'apparenza distante e distaccata

    s'elaboravano pensieri lucidi e precisi

    con una maestrale padronanza della lingua

    in un uso corretto di sintassi e grammatica.
    Ordinata, puntuale nell'esposizione,
    attenta, sveglia e svelta nelle risposte.

    Affilata, appuntita che non punge,
    tagliente senza tagliare. Penetrante.
    In un reciproco e silenzioso compiacimento

    alterniamo veloci argomenti in un contorno
    di gradimento ricco di effetti, ad effetto e sostanza.

    I nostri comuni punti e voleri. Articolati.

    Sempre a distanza di lessico ma vicini nel modo e nel contenuto.

    Forse sin troppo. E' sintonia. E' apprezzata.

    E lentamente viene fuori la spiccata personalità.

    Di una filosofia comprensibile, semplice nell'esposizione.

    Lineare. Mai contorta.

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