my_moleskine
Sesso: F
Età: 39
Città: My Moleskine
Prov: Stato Estero
Reg: Stato Estero
Naz: Altro
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Eccomi.
Quello che devo dire fa parte di quelle cose che il mio cuore si tiene strette e appallottate nel reticolato di spini che gli ho costruito intorno ... non lo dico nè lo sottolineo perchè tu lo senti già da sola punto e virgola.... è un mondo strano. Io scappo spesso da qui, dalla coglionaggine di certa gente che si occupa di costantinare (neologismo) in vetrina invece di valutare e calibrare il peso di tutto quello che rimane dentro. Al buio. il tuo cigno lo sa cos'è il peso di quell'anima. Lo mette sulla bilancia tutte le mattine e s'incasina con le sottrazioni e le addizioni e le moltiplicazioni postorgia. Forse non te l'ho mai detto ma con i numeri non c'ho mai saputo fare un gran che. Sono sempre stata una sega clamorosa in matematica. Preferivo scrivere lettere d'amore a me stessa, nella speranza di riuscire un giorno ad innamorarmi di me così come vorrei davvero. Sono ancora in fase di sperimentazione (ventennale... è vero... ma che importa?). Mi faccio ancora troppe domande a cui non darò mai una risposta sensata. Solo che per quella famosa io ce l'ho e come una risposta. Esiste davvero qualcuno in grado di sostenere quel peso? Il mio no di sicuro. Peso troppo da troppi anni. E sono stufa di violentare me stessa per mascherarmi da uccellino fragilino delicato e fuscellino. Lascio il beneficio di vedermi vulnerabile solo a chi sa guardare attraverso la superficie e l'imgombranza. [..]
A chi ha il dono di avere gli occhiali a raggi X che trapassano i lunghissimi strati di sughero dietro cui mi sono nascosta per sfuggire al mio destino di infame itinerante o di immobilità terrorizzante. Io non sarò mai quello scoiattolino indifeso che mi piacerebbe essere quando desidero che qualcuno mi protegga dai calci della vita. Io non sarò mai quella che si rifugia sotto l'ala di qualcuno per paura o per viltà o per semplice comodità. C'ho provato ad essere cigno perchè credevo di essere un anatroccolo grigio. Non sono nè l'uno nè altro. Mi mancano la leggerezza e la regalità dell'uno e la goffaggine buffa e tenera dell'altro. Sono l'ultimo esemplare di una specie ormai estinta da anni: i cigni combattenti che non sanno volare. E se il mio destino sarà quello di seguitare a strisciare, per non staccarmi troppo dal profumo della terra e dal fascino puzzolente dei suoi liquami di cui non so fare a meno, io non gli andrò contro. Lo seguirò e me lo farò bastare. [...]
Lascerò a chi avrà la S-fortuna di incrociarmi sul ciglio della strada il beneficio di valutare quanto le ali cicatrizzate siano in grado di reggere il peso della leggerezza degli altri. Io striscerò comunque e sarò felice di trovare questa maniera così anarchica di volare. Sì.. questo posso farlo. Questo è quello che sono e che voglio essere. Questo la gente vedrà di me, con o senza occhiali. Per conto mio posso solo fortificare gambe e braccia e tenermelo per me questo mio modo di essere fragile e pieno di bisogni. E continuare a far credere a tutti di essere una quercia, che un metro e settanta di cigno col sedere a porta aerei, i fianchi possenti e solidi, e una totale incapacità di passare inosservata, non sia troppo d'impiccio al cammino altrui che va sempre in direzione opposta alla mia. La mia risposta non poteva essere diversa. Spero davvero di aver saputo arrabbattare il nido così come vorrei che fosse quando ci porto qualcuno, anche adesso che non ho una casa mia e sono accampata in attesa di una vita nuova che è già cominciata. E ora so pure che ho preso abbastanza appunti per vivermela davvero. Altrove. Se ci sono riuscita ho fatto un miracolo per la situazione in cui sono adesso. Se sono stata nido mi auguro che tu si sia sentita comoda. E non mi dispiace più di non avere una storia migliore da raccontare. Questa è la mia e io non la cambierei tornando indietro perchè poi ho scoperto che non ce n'è mai stato bisogno... perchè il bisogno non l'ho ancora vissuto.
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.IL DA FARSI.
Cose da fare o che in un momento così stranamente vuoto devo iniziare a fare...
Riordinare questa stanza, senza eliminare quella piccola parte di me che scorre tra le righe o traspare nelle immagini
riuscire a capire e farsi capire, avere spazio per dialogare e rispettare da ambo le parti la libertà di ognuno
cercare una vita esteticamente corretta, cercare la verità a scapito della diplomazia con la leggerezza di una piuma.
Mi piego ai margini di un foglio
in questa notte fonda
quando le stelle sono ombre
e le lacrime hanno il sapore amaro della sconfitta.
E' una danza di foglie tra queste parole
che prendono forma in silenzio
urlano
si incrinano
aspettando un'alba rossa di sangue.
Si inseguono come bambini curiosi
stridenti come sabbia antica
aprendo il loro cuore a un nuovo mattino
che ha il profumo della pioggia
e il sapore perduto dei brividi d'amore.
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Ascoltandoti.Parlandomi.
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Carissima Amica,
Sposto le nuvole tolgo le virgole cambiando le regole così dove c'è ruggine cancello stanchezza e malessere. Nessun problema sono qui e scelgo il coraggio, che ci piaccia oppure no, quello che ci dicono è che la vita è breve o infinita e che siamo così e mi sento colpevole di non resistere a quest'idea di non libertà. Oltre le lacrime alle volte trovarsi è possibile basta sapersi convincere ,anche cercando, di essere un pò più vulnerabili. Non voglio credere che sia tutta una follia perchè di certo esisterà una via di fuga, distraggo il tempo e mi innamorerò, sarà che siamo colpevoli fintroppo sensibili a tale idea. Cara Mia esulta l'anima e di questa gravità renditi libera. Viaggio solo col mio pensiero e mi ritrovo come nuova e se di semplicità io m'illumino Io in volo... respiro.
Con la stima di sempre
Cenerentola del nuovo millennio
.Attesa.
..e quando questi momenti arrivano, vorrei non andarmene più, ma lasciarmi cullare dall'illusione che tutte quelle parole possano tornare in ordine dentro la mia testa. Che per ogni domanda, in ogni singola spiga, in ogni singolo chicco io possa trovare una risposta. Dentro questa illusione mi ci perdo... Tanto che sento il sapore di realtà. Ma gli occhi, immediatamente, tornano ad aprirsi e la sensazione di attesa si riversa come un'onda... una condanna dell'anima quella di voler riuscire a capire la vita.