meteora.jm
Sesso: F - Età: 45Città: Milano - Provincia: Milano
Regione: Lombardia - Nazione: Italia

non nevica nemmeno invocata Madonna il fumo ci benedice tutti
siamo nascosti nei tablet nei cellulari una generazione di verbofomani scriba
adoratori di Photoshop e divoratori di youporn in 4k
fondatori e soci onorari del sistema Natale binario su server protetti
ogni tanto però ecco un sussurro
un sospiro
umano
d’amore
aspetta! aspetta! non siamo abituati a scambiarci gioia ma doni
e mortificato il cuore si piega nell’angolo del respiro e resta
muto
non devi imprecare a Natale! diceva mia madre col segno di ruga in fronte
le ho scippato lacrime per l’ardire del mio congedo annuale dal credo
vabbé nascituro il piccolino - lo chiameranno Dio come sempre
ogni anno
l’Umanità tira a noia –
solo col crack e coca cola si vende molto bene la roba
inchinati! e vibra una vocina nel capo che sa di trovarti
al buio senza stella ogni tristezza fissa zibillina (furbetta) ombra
non si mettono luminarie alle solitudini che zippano malinconie sulle distanze
abbiamo megafoni con distress signal sul cuore lanciati nello spazio
e dal profondo del nulla arriva un canto – come un abbraccio ma tu sei già dei sogni
Da “pozioni di crackoina post sentimentale”

notte di cera che si consuma col fuoco
notti sirene con demoni in catene al sangue che palpita nella vena
sentieri con piombo fuso nella tua mente
febbre a quaranta a cento a mille
sotto pelle la lava in sintonia coi sogni
l’amore non ha pietà! figliolo – senti dire una voce
notti disfatte in sudore umori celesti senza un corpo
torsioni d’acque in strati di nuvole rigide alle emozioni
e quando resti senz’aria perché si spingono nel tuo tremito
allora le notti nere diventano penitenza
puttane ambite dal tuo cervello
così
vai in baldoria al Diavolo e incendi tutto quello che ti sta in fronte
svuoti lo stomaco di malinconie eroina
per ritrovarti in notti senza saliva in bocca a cercare brividi allegri
mentre il mondo va a puttane
e tu sei in cima allo Shard nel tuo pazzo fibrillato cervello
Da “pozioni di crackoina post sentimentale”

il mio cuore grida sangue guerriero
volo di gabbiano ogni forte speranza
è l’alta marea fresa per scogli
o vento tormento al faro sul mare
onde barbiturici per la malinconia
ha tutti i sogni sulle ali spiegate
cerca nella tempesta perfetta – il lampo
contro cui duellare coi battiti
il mio cuore soldato lotta con tutti i respiri
non cede al primo tentativo di morte di mettergli paura
il mio cuore abbraccia nuvole aquile azzardo - piacere
e cerca qualunque sfida possa nutrirlo

Cerco una foglia che mi racconti del vento calmo
Una riva calda dove fissare l’ondeggio dolce e l’acqua tremula
Cerco uno specchio con barche a forma di piccoli soli
E scintille dove nutrire gli occhi di avventure
Io non cerco nulla di raggiungibile a parole
e quando il piacere mi tocca - capisco di volare alto
dimentico di non avere mai imparato ad atterrare
così concepisco ogni meraviglia in un unico sogno
e prima di precipitare
io lo pianto nel cuore di qualcuno altrettanto straordinario

certe volte ti amo
ti metto sulle mia labbra assassine
per avvelenarti
di dolcezza
di sola dolcezza si può morire
lentamente
morso dopo morso
ti contagio
certe volte ti porto dentro
non nei miei battiti
ma nella mia carne
ti metto alla tavola coi miei organi
e ti dico
mangiami!
saziati!
divorami!
certe volte mi lascio morire
tra le tue braccia
una
due
tre volte e più ancora
finché non ti vedo tremare di fatica
finché non chiudi gli occhi perché non capisci
cosa ci divida dall’indivisibile
certe volte ti chiamo “Mio Diavolo”
mentre corri col sorriso nel mio cervello
finché non ti prego
“Uccidimi Diavolo!”
poi mi togli l’aria
dalla pelle dalle ossa dalla carne
semplicemente con gli occhi
certe volte mi ami
mi metti sulle labbra i tuoi sogni
mi sfinisci di brividi con una favola
sussurrata sotto le stelle
ed io ti avrò ceduto qualche lacrima
che avrai bevuto quando assettato e a fuoco
“Dimmi che sono il tuo Diavolo!”
si sentirà da una dimensione temporale futura
mentre il letto già vuoto
racconterà all’amore dei nostri fantasmi
“Radici ribelli al destino
Jacqueline Miu

con asse di rotazione poli equatore la sua gravità le sue leggi
fuori dal suo spazio non abbiamo più un perimetro ma solo un volume
d’incertezze di dubbi di sbagli e passi corrotti da un alquanto improbabile sogno
fuori dal pianeta in ratio siamo assoluti
calcoliamo al millimetro la nostra emozione
ma è proprio quando il tuo piano non quadra
che diventi qualcosa di più temibile del fuoco che hai dentro
jm

Tu mi colpisci e mi divori il sonno
Tu mi tendi il nervo esaltato
fino al dolore
E mi mastichi i desideri ardenti con i tuoi occhi
Pieni di un sorriso che rende qualunque cosa amara – dolce
JM

Siamo tempesta col cuore avanti,
velieri innamorati di acque profonde,
non si arresta l’amore di fronte a un uragano,
più forti i venti, più tenace la volontà della meta.
J Miu

Morfina
Fatti più vicino alla mia bocca, così che io possa prenderti l’aria dalle labbra,
Così da incollare alla tua pelle il mio silenzio e annusarti i battiti, ancora nel petto.
Fatti più vicino ai miei muscoli, tese cortecce di legno bagnate dal sudore a pioggia,
E non ti domandare perché tremo, una volta vinti i tuoi e i miei brividi, con un bacio.
Fatti più vicino alla mia nuca, innocente sentiero per sensazioni ostili alla pace
e non sorprenderti, se le nostre mani intrecciate, non vogliano liberarsi dalla stretta.
Prenditi la mia febbre e il malanno che svirgola nel cieco del sangue,
Lasciami al drago cuore, tuo, in pasto, finché la mia anima non reclamerà una via per l’Eden.
Fatti più vicino all’abbraccio di tutti sogni nella gabbia del torace,
E non ti spaventare, se l’incendio troverà anche il tuo fuoco, non ti spaventare se le mie fiamme troveranno le tue fiamme,
E se bruciando, tu sentirai la mia richiesta d’aiuto in qualche scintilla lontana nello spazio ,
Che s’è sostituita a una stella, pur di amarti.
miu j
Gli uomini straordinari nascono ovunque,
non conoscono limiti ai loro piccoli sogni,
tremano per amore quando questo li sfiora
e nascondono le proprie lacrime nelle tasche del cappotto.
Jacqueline Miu
Dicono di me che ho mille maschere, che tutto quello che tocco poi brucia, dicono di me che sono selvaggio e non ho regole, ma quelli che parlano così non mi conoscono, neppure mi hanno mai visto nuotare nei sogni, quelli che riescono a toccarmi poi brillano come stelle, come angeli ... come gli immortali.
miu jaqueline

io sono il figlio del vento e attraverso tempesta senza temerne la sfida
io resisto agli uragani chiudendo gli occhi in me ogni forza diventa bagliore di stelle
io non temo sconfitta d’essere un perdente almeno una volta
ho il cuore di mille leoni
più ci combattete più Noi diventiamo forti
miu jacqueline

Oceano di nuvole, ali contro la gabbia dello spazio,
staffetta coraggio tra i fulmini
l’amore sfida la morte, cuori timonieri in tempesta
col becco incurante naufragio,
il gioco delle anime in mezzo alle nuvole, noi? Mai saturi di blu -
crespi flutti, massa di titanica onda,
le spume brutali a mordere respiri dai battiti,
siamo la punta di una freccia scagliata da mano divina
e non temiamo nulla.
Vento audace, lo senti? Lo senti anche tu questo divorare che avanza,
questa maledizione dell’oscurità che combatte il faro?
Eppure le onde si alzano dalla vasca per non morire e questo loro combattere,
questa sfida al buio che tempra in bene la luce.
sbotta il vento ma il minuetto delle rive assorbono il male
ogni tanto la luce spacca il rovescio di pioggia
ogni tanto noi ci avviciniamo per togliere a un tuono gli impeti
e siamo invisibili alle mappe del Fato
siamo l’uno per altra in mezzo all’Inferno, fantasmi,
eppure ci sentiamo come balene nelle distanze,
il nostro canto di piume mentre rompe l’aria,
tracciando via al lume caldo del Faro
che ci ricorda che ogni luce fissa
protegge nei voli più grandi
gli amanti.
“celeste con sbornia da moto perpetuo”

ecco le mie mani sapienti
i poemi silenti
scrivono meglio sulla tua pelle - tremano a volte
ma solo perché caute
troppe sono le cose da dire in così poco tempo
tu non potrai leggerle se non allo specchio all’alba
quando rimasto solo cercherai me nei tuoi occhi
rimasti a fissare se stessi
consapevoli che la luce che entra amando
a volte permane
viviamo di non parole e disarmonie
si sbagli di sostegno di volontà e di bene
mix sconosciuti alla folla
ma dimmi se non siamo perfetti per qualche follia quando ci si perde coi sogni
quando troviamo tesori e relitti fantasma nel nostro oceano
perché quando siamo insieme siamo puri
e quando siamo divisi
solo due poveri senza nulla cui decidere di appartenere in vita
c’è sempre la scelta del rischio da correre
se il momento non è giusto allora non è per entrambi
ma a volte basta uno che creda nei sogni dell’altro
basta uno che spinga la volontà a credere
il tempo stregato dalla promessa fermerà la sua lancetta
in un momento perfetto
in una primavera coi fiori eleganti
con le nuvole sull’apparire giostre
col sole a spiare gli occhi felici di un 'innamorata
in fondo a tutto si può credere
poiché ciò che esiste nell’immaginario
è solo il piccolo filtro dove amando - arrivano i battiti
“celeste con sbornia da moto perpetuo”
nuvole bianche harem al sole disegna orizzonti
mare sotto il confine col sogno azzurro ignoto
acque profonde tesori il vento tormenta la calma
cuore corsaro alza la vele in cerca di grandi tempeste
ed io ti sfido destino
davanti al mistero apro le ali sopra i tuoi flutti
leone in corsa sopra un oceano che bolle
voci sirene morfina cui non do retta
col fuoco nelle vene traccio la mia via in mezzo all’inferno
ogni altezza che sale la chiglia è vicina alla morte
adrenalina fino al limite dell’incoscienza
impossibile è solo un piccolo limite davanti al credo
qualunque cosa succeda sarà un trionfo per i miei battiti
jacqueline miu
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