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Camera 101                                          book.gif

Lettura per soli adulti

Camera 101 - L'osceno è la radice del piacere -

Lettura Per Soli Adulti

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Si snoda oltre il piacere, la vera storia dell'amore sadico, che una giovane donna spietata, vive senza regole né scrupoli. Con gelida determinazione, cerca l'estasi dei sensi solo attraverso la sua lucida crudeltà, intuendo che desiderio e piacere sono possenti, determinati e scritti nel DNA, mentre l'amore è un sentimento debole, che trova le sue origini in ambito culturale.

La realizzabilità o meno delle fantasie è legata alla stessa debolezza che fa l’uomo religioso.

                        Il bisogno di dare forma e tangibilità per credere.

 

Qualche volta siamo liberi da questa debolezza, e possiamo vivere tutto in modo assolutamente reale, nell’identica maniera in cui vogliamo, e i limiti della realtà diventano mobili e dipendono dalla forza della mente.

Conclusivi, spietati, inesorabili, e ci sentiamo fremere di piacere e la fisicità risponde a tono.

Natura, immaginazione e violenza come strumenti di libertà, di contro ad una ragione che costringe e a suo modo mutila (esigendo regola e ordine).

L'unica etica che sopravvive alla morte della ragione non può essere che quella del piacere.

Dammi la mano e stringi forte, e non lasciarla in questo viaggio che scivola all’indietro.


Attraverseremo sensazioni e illusioni e qualche momento in cui la vita somiglia a fuochi d'artificio, e ci si sente in paradiso mentre si affonda nell'inferno.

Vieni dunque, e poggia le tue labbra sulle mie e chiudi gli occhi.
Lascia che il mio respiro entri nei tuoi polmoni e che sia il mio, il solo ossigeno a farti vivere, e piano ti sentirai perduta come se t'inalassi un veleno senza ritorno.

Una droga e un’illusione insieme.

Capitolo 1

 

L’attesa

 

 

Sul patio del piccolo albergo isolato tra gli alberi, al margine del bosco, la aspettavo.

Doveva essere lì alle nove, ma tardava.

Mephisto, il nome dell’albergo che avevo prenotato.

Qualcosa di predestinato e una premonizione in quel nome, in quella scelta del resto obbligata, poiché non avevo trovato altro nelle vicinanze.

Mephisto, Mephistofele... quasi il segno del destino.

Il Faust e il Diavolo... ma chi di noi due era il Mefistofele e chi il Faust?

Oppure entrambi demoni ? la cosa più probabile!

L’anima e il corpo, venduti.

Sentivo, sapevo che ero arrivato fin lì, anch’io come Faust per vendere l’anima e il corpo... ma a chi? E in cambio di cosa?

Ero però sicuro e pienamente cosciente, d’essere stato io a svegliare il diavolo che sonnecchiava in lei, ma non sapevo quanto fosse preda dei nuovi desideri che la trascinavano verso quel nostro incontro.

 Mi sentivo eccitato e allo stesso tempo impaurito da quel che sarebbe potuto accadere, ora che stavamo per entrare nell’occhio del ciclone, da dove fuggire ci sarebbe stato impossibile.

Tutto era stato programmato, ed entrambi sapevamo che non era un gioco quel che volevamo.

Nel tempo che aveva preceduto quell’incontro, avevo lasciato cadere in lei un seme perverso, che in quel terreno così fertile era germogliato rapidamente, crescendo rigoglioso e forte come gramigna gigante.

La sua ragione e le sue inclinazioni avevano cancellato ogni scrupolo e ogni pietà in lei, e il solo grano che germinava al sole dei nostri roventi pensieri in fusione, era color sangue in quella calda estate.

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