Mi descrivo
il settimo senso....è qualcosa che si
apprezza in due.
sono piuttosto diretto e schietto ma mai maleducato. l'educazione è basilare. tendo a non invitare nessuno nello spazio amici, specialmente se non gli ho mai scritto, ma...se qualcuno volesse...che mi inviti pure ;)
sulla scheda...c'è molto di più...perfino un blog..:)
EHIIII..... HO FATTO UN BLOG!!!! VAI A VEDERLO MAGARI TI PIACE...
:)))
I SOGNI VINCONO SEMPRE!!
Apparve nella sua vita improvvisamente, come un colpo di vento aprì
la sua finestra, inconsciamente alla ricerca della propria
identità, come se avesse smarrito la propria ombra. Era come se si
conoscessero da sempre, entrambi in attesa di incontrarsi. Lo colpì
la sua fragilità, lei fu colpita dalla sua sicurezza e dalla forza
che le riusciva a infondere, ma forse era lui che riusciva a
donarle una forza che in lui stesso si formava per il solo starle
vicino. Lui la condusse per mano nel regno della fantasia, le
insegnò a sognare e a volare. Lei era felice e il suo sorriso
illuminava ogni cosa, trasmetteva voglia di vivere, finalmente. Lui
era sempre felice perché sognare e volare erano sempre stati il suo
destino, ma ora lo era di più. Lei lo aveva conquistato e non
poteva più farne a meno. Ma proprio nel regno dei suoi sogni si
nascondeva un’ombra raccapricciante, un essere senza sorriso, senza
sogni, padrone solo di arroganza e viltà, che con la propria
potenza cercava di soggiogare ogni individuo. La rapì, fisicamente,
ma non le potè rapire il cuore, l’anima. Lei precipitò dal suo volo
e cadendo tornò nella sua realtà, che la rendeva uguale a tutte le
altre persone perché il sorriso si attenuò e i sogni si
pietrificarono. Ma lui non si perse d’animo, mai, e cercò in ogni
modo di non perderla. Lei era troppo importante per lui. Aspettò il
momento giusto per poter combattere la sua battaglia. Fu senza
esclusione di colpi, ma alla fine riuscì a prevalere la forza
dell’amore, del sogno e della fantasia. Lui ce l’aveva fatta. Lei
ormai doveva tornare comunque alla propria realtà, ma adesso si
ricordava di aver imparato a sognare e a volare e non vi avrebbe
mai più rinunciato. Lui la doveva lasciare andare ma era felice
comunque perché gli sarebbe restato il ricordo. Wendy tese la mano,
Peter Pan la prese e, levandosi in volo la riaccompagnò a casa.
Capitan Uncino non si può annientare, ma Peter Pan lo sconfiggerà
ogni volta che si incontreranno.