fin_che_ci_sono
Sesso: M - Età: 9Città: - - Provincia: Stato Estero
Regione: Stato Estero - Nazione: Bahamas
SPANISH EYES
DORMIVEGLIA
È forse primavera? Ho udito sbocciar di fiori ma non era che un sogno: dormivo fra le stesse mie braccia, mi dondolavo. Metto ali alla mente e vado oltre il me che conosco: vado all'incontro col sole.
DOMANDE E RISPOSTE
Cosa detta il poeta, quali rimedi contro noia e dolore? “Abbraccia il silenzio della pietra”. E dopo? “Dopo dirai al torrente di fermarsi per non fare rumore, e il torrente dolce si fermerà”. E del vento che squassa? Dimmi del vento furioso che morde il sonno ai timorosi fanciulli di campagna e strappa il cuore ai piccoli animali della terra: si fermerà il vento? “Ingenuo che sei! Non t’accorgi tu stesso di essere fra quelli? Come può il torrente fermarsi mentre il vento continua a soffiare? Se il torrente si ferma l’hai già vinta sul vento, a quanto pare senza saperlo”. Dici bene, poeta, e anche meglio. Ma dimmi, dimmi ancora: il tempo, il tempo fastidioso che punge l’anima con l’eterno ronzare, si fermerà? “Anche il tempo, stanne certo, si fermerà: giunto a tal punto sarà facile per te zittirlo. E anche le stagioni si fermeranno, e sole e luna e stelle e mondi remoti che furono che sono e che saranno”... Uomo, pietra, torrente, vento, stagioni, e sole e luna e stelle e mondi remoti che furono che sono e che saranno: tutti nel silenzio senza tempo. Ma il tempo, dimmi, cosa farà il tempo nel… frattempo? “Starà a guardare”.
SI È FATTO SERA
Sta piovendo in modo impercettibile, talmente piano che non si nota neanche camminando per strada senza ombrello. E soltanto il suolo bagnato - ancora asciutto quando ho iniziato la passeggiata - dimostra che di pioggia si tratta, di un fenomeno reale. Proseguo nel mio tragitto incontrando le solite cose e qualche passante noto o sconosciuto. Rare volte ricevo un saluto che ricambio. O viceversa. A volte neanche ci si vede, ma senza grave perdita per nessuno. Intanto si è fatto sera… Assomiglia a un piangere trattenuto questo piovere autunnale, così discreto: un pianto che nessuno vede perché nessuna lacrima trapela all’esterno, avendo affidato tutto a un cuore profondo dove si agita ogni segreto.
NOI
Così lontani, c’intersechiamo in spazi incomparabili e tempi sconosciuti. Siamo noi se il vento parla a una voce. E di lontano tendiamo le mani che si stringono e si fondono in un chiaro mattino.
ALL'OSTERIA DEI PICCOLI DELIRI...
… l’oste ha già serrato il tutto dentro: vivi e morti e chiaroscuri d’ombre solitarie. Adesso l’anima vagante di una finestrella, frivolo abbaino per lune curiose, là sul tavolino in fondo all’angolo fra le dimenticanze impolverate, è un rettangolo di luce lasciva: stretto come la notte più corta della vita,
indurito come un vecchio barbone insudiciato. La luce ha un inguine scoperto e l’uomo incorniciato è il calmo lupo di una notte mezza vuota mezza piena, come quel bicchiere dai sogni spezzati. Ma la notte,
sempre onesta, certi aspetti li coglie facilmente, e stanotte fedelmente ha sposato un giovinetto dai giochi pimpanti: quel minuto giovinetto tutto sangue che si fa strada fra i capelli scarmigliati, uscito da chissà dove, agile, senza impegno: un sorso di vino in una bocca d’amore. Un saltello, roba da ragazzi, e si ritrova molleggiante sulle palpebre che dischiude tirandole per le ciglia, ora l’una ora l’altra, e l’osserva:
“Sembra un pesce vivo!”, esclama il giovinetto tutto sangue mentre spicca l’ultimo volo dentro quel bicchiere dove la notte lo attende, commossa e lacrimante, nuotando nel rosso infinito.
LA MIA GIOIA
Quando sarai triste portami il tuo dolore. Non piangere le pene dei giorni infelici, scaccerò questi fantasmi con una canzone: la scrissi a primavera, quand’ero lontano. Portami la tua gioia dei giorni migliori, nell’ora più bella guarderò i tuoi occhi ridenti di bambina e il tuo cuore ballerino danzare:
nulla le toglierò ma nulla potrò donarle che già non abbia, sarà questa la mia gioia.
IL SEGNO
Fratello, io non vendo parole: ho sangue antico e chiari gli occhi. Sono l'uomo che a volte vince a volte perde: il pianto versato e la gioia sulla rupe. Un giorno nacqui re ma persi la corona. Ora vado, mendico, la bocca da sfamare. Sono quell'uomo che tu devi amare.
DI SERA
Quando passi davanti a un giardino, fermati Ombra! e contempla quelle forme misteriose: le sue rose dischiuse, le sue bianche margherite, le sue viole delicate e le campanule stupende che ispirano l'eterna primavera. E dimmi: non è bello il giardino? e non odi il silenzio? non ti è cara la sera? questa sera?
UN LAVORO IMPORTANTE
A volte incombe la fretta perché c'è il dovere di portare a conclusione un lavoro importante nell'esiguo tempo concesso. L'atteggiamento migliore, in tale circostanza, è mantenere assolutamente la calma, come se il tempo necessario a concludere non fosse una variabile importante, nonostante questo non sia vero. E quindi andare avanti con il lavoro, ignorando che ogni secondo passato pesa quanto un macigno di granito e che il panico indotto dalla paura di non finire in tempo è costantemente in agguato.
C'è da considerare che il lavoro da svolgere è tanto importante e il tempo per terminarlo così minuto, che il panico potrebbe anche verificarsi e rovinare tutto, similmente a quel colpo di vento improvviso che farebbe precipitare sull'asfalto il funambolo nell'atto di passare dal tetto di un grattacielo a un altro, distante dal primo una lunghezza di corda. L'asta salvavita del funambolo è perfettamente orizzontale e farà il suo dovere, e lo strumento adoperato per finire in tempo il lavoro importante non è da meno. Il tutto sotto il dominio dell'imponderabile: il vento potrebbe totalmente mancare o presentarsi d'un tratto con una folata, e si può lavorare nel poco tempo disponibile ignorando o subendo un canto che si diffonde intorno come un mito fatale!
UNA SERA D'ESTATE
Talvolta ne incontro una bellissima, per caso, in un posto qualunque: per strada, al mare, seduto al bar o altrove. Anche in sogno può capitare, certo! Accade, però, più facilmente da sveglio, quando sono solo e un’immagine evocata chissà per quale ragione attraversa i miei pensieri e mi sorprende. Ogni occasione è buona perché accada, ma devo escludere la montagna e la crociera poiché non ci vado mai: vorrei tanto poter scrivere “quasi mai”, anziché “mai”, giusto per non privarmi in assoluto a priori di alcune possibilità e tenere in conto il destino che spazia a 360 gradi, spesso improvvisamente e contro le previsioni di tutti. Ma la montagna e la crociera sono le eccezioni che confermano la regola! Ed ecco che in un caso reale un volto mi raggiunge attraverso l’aria, oppure perforando lo schermo del PC se di un caso virtuale si tratta. L’effetto è identico nei due casi poiché la bellezza, non essendo materia ma forma, agisce allo stesso modo su ogni mezzo interposto fra lei e l’osservatore. E come per qualsiasi forma, non esiste un’età precisa dove collocarla o definirla, e rimane inalterata per sempre: incorruttibile e bella!
SILENZI
Ascolta il mare quando sei solo in un mattino con l'aria da vacanza. Ammira le sue onde scintillanti, le strisce colorate. Osservalo varcare l'orizzonte e non finire. Guardalo in tutte le sue forme coperte d'autunno. Ma scrutalo con gli occhi della mente, contemplane la vita e non dir nulla.