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fabrizio28

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Mi descrivo

Mi piace fare ridere. Mi piacerebbe fare il clown o il cabarettista.

Su di me

Situazione sentimentale

sposato/a

Lingue conosciute

Francese, Inglese

I miei pregi

Non tocca a me dirlo

I miei difetti

Non tocca a me dirlo

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. nessuna
  2. nessuna
  3. nessuna

Tre cose che odio

  1. nessuna
  2. nessuna
  3. nessuna

I miei interessi

Vacanze Ok!

  • Prendo l'auto e parto

Vacanze Ko!

  • Tour organizzato
  • Passioni

    • Cinema
    • Fotografia
    • Viaggi

    Musica

    • Rock

    Cucina

    • Piatti italiani

    Libri

    • Narrativa
    • Saggi

    Sport

    • Pallavolo

    Libro preferito

    La luna e i falò, e tutti quelli ancora da leggere....

    Meta dei sogni

    Islanda, Atolli del Pacifico

    Film preferito

    Mon oncle d\'amerique, e tanti, tanti altri....

    Preghiera del clown

    Noi ti ringraziamo nostro buon Protettore per averci dato anche oggi la forza di fare il più bello spettacolo del mondo. Tu che proteggi uomini, animali e baracconi, tu che rendi i leoni docili come gli uomini e gli uomini coraggiosi come i leoni, tu che ogni sera presti agli acrobati le ali degli angeli, fa' che sulla nostra mensa non venga mai a mancare pane ed applausi. Noi ti chiediamo protezione, ma se non ne fossimo degni, se qualche disgrazia dovesse accaderci, fa che avvenga dopo lo spettacolo e, in ogni caso, ricordati di salvare prima le bestie e i bambini. Tu che permetti ai nani e ai giganti di essere ugualmente felici, tu che sei la vera, l'unica rete dei nostri pericolosi esercizi, fa' che in nessun momento della nostra vita venga a mancarci una tenda, una pista e un riflettore. Guardaci dalle unghie delle nostre donne, ché da quelle delle tigri ci guardiamo noi, dacci ancora la forza di far ridere gli uomini, di sopportare serenamente le loro assordanti risate e lascia pure che essi ci credano felici. Più ho voglia di piangere e più gli uomini si divertono, ma non importa, io li perdono, un pò perché essi non sanno, un pò per amor Tuo, e un pò perché hanno pagato il biglietto. Se le mie buffonate servono ad alleviare le loro pene, rendi pure questa mia faccia ancora più ridicola, ma aiutami a portarla in giro con disinvoltura. C'è tanta gente che si diverte a far piangere l'umanità, noi dobbiamo soffrire per divertirla; manda, se puoi, qualcuno su questo mondo capace di far ridere me come io faccio ridere gli altri. (Antonio De Curtis in arte Totò)

    Elogio della fuga.

    Quando non può più lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità:  l’andatura di cappa (il fiocco a collo e la barra sottovento) che lo fa andare alla deriva, e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela. La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all’orizzonte delle acque tornate calme. Rive sconosciute che saranno sempre ignorate da coloro che hanno l’illusoria fortuna di poter seguire la rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione.

    Forse conoscete quella barca che si chiama Desiderio.

    (Henri Laborit)

    Un maestro cinese

    “Quando vivevo in mezzo a voi,

    alla sera, stanco, mettevo l’abito più bello e andavo nel mio giardino.

    Parlavo con gli alberi, con i fiori, con l’erba ed essi mi capivano. Perché parlavo il linguaggio del cuore.

    Raccontavo loro i miei errori, le mie ansie, le mie tristezze…

    Ma un giorno mi ammalai, e non potei più andare a parlare con il mio giardino.

    E il mio giardino morì…”

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