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FOGLIETTO ILLUSTRATIVO: Sono un tranquillante. Agisco in casa, funziono in ufficio, affronto esami, mi presento all'udienza, incollo con cura le tazze rotte-devi solo prendermi, farmi sciogliere sotto la lingua, devi solo mandarmi giu' con un sorso d'acqua. So come trattare l'infelicita', come sopportare una cattiva notizia, ridurre l'ingiustizia, rischiarare l'assenza di Dio, scegliere un bel cappellino.

Su di me

Situazione sentimentale

-

Lingue conosciute

-

I miei pregi

-

I miei difetti

-

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. nessuna
  2. nessuna
  3. nessuna

Tre cose che odio

  1. nessuna
  2. nessuna
  3. nessuna

Dove fermarsi


In Inghilterra nell'Ottocento sono nate diverse scuole di maggiordomi. Tra gli insegnamenti piu' difficili c'era la pulitura degli argenti. Ora questo mestiere non e' piu' di moda e gli argenti sono, per chi ancora ne possiede, tra gli oggetti divenuti obsoleti. Nella loro semplice materialita', pero', chi li ha fabbricati aveva calcolato che le modanature ornamentali avrebbero subito col tempo delle modificazioni. L'argento e' un materiale lucente che si opacizza e annerisce a contatto con l'aria nel tempo. Ovviamente va pulito, perche' le sue caratteristiche non si perdano completamente, ma il segreto di questa operazione e' quello di lasciare nelle scanalature gli annerimenti del tempo. ovvero pulire solo la superficie, senza toccare le rughe degli oggetti. Non si tratta quindi di riportarli alla limpidezza che avevano quando furono prodotti, ma di permettere che il tempo lasci le tracce del suo passaggio. La caffettiera, la teiera , il candelabro non saranno mai piu' gli stessi, perche' la polvere vi si e' depositata sopra, e lo sforzo e' quello di proteggerla. Gli annerimenti permettono di leggere meglio il disegno, forniscono ombre alle ombre, le rafforzano. La bravura dei maggiordomi, il massimo riconoscimento dell'insegnamento, era quello di capire dove fermarsi.

Riduzione del concetto di possesso


Sono sempre stato affascinato dai confini. I metafisici e i logici ripetono che sul confine e' la contraddizione il paradosso, la questione era gia' nota agli antichi, ma la crescita di conoscenza sui "bordi" delle cose mi mette ormai quotidianamente di fronte al problema...gli amori impossibili (amori qualsiasi) sono quelli che non finiscono mai, che durano per sempre. Non voglio portarmi in giro dei "per sempre",  i confini servono a questo. Evidentemente qualcosa nei miei bordi-confini va ripensato, ma e' impossibile farlo fino a che saro' pieno di vecchi argomenti che tagliano senza criterio dove bisogna sfumare e sfumano dove bisognerebbe tagliare. Non saro' ne' carino ne' interessante "concetto, quest'ultimo, consumistico, ha scritto Susano Sontag. La bellezza e' un malinteso, ma so che arrivato "ai confini" sara' l'unica alla quale rivolgero' la parola.

Ti voglio credere



Ci sono tentativi di consolazione che moltiplicano il dolore

Visible things typify things invisible


....hago mio este territorio

Insomnia post sushi


Do you want truth or something  beautiful?

De virtutem idraulica



Ho sempre pensato che vivere sia rifiutare, chi accetta ogni cosa non e' piu' vivo dell'orifizio della mia vasca da bagno.

Del correre in un tempo preso a prestito



...e poi i migliori mancano di convinzione, mentre i peggiori sono pieni

di intensita' appassionata.

Progettazione di un senso

Quando si cerca un senso e' la stessa cosa essersi ubriacati in solitudine o aver guidato popoli. Anzi forse il quietismo dell'ubriaco solitario vincera' l'inutile agitazione del condottiero di popoli.

Credevi che un eremita vivesse in un eremo?


E' una cosa strana.

Quando ti accade di vedere il posto dove saresti salvo, sei sempre lì che lo guardi da fuori. Non ci sei mai dentro. E' il tuo posto, ma tu non ci sei mai.

Piu' etica meno estetica




Olimpiadi di Los Angeles 1932
Nazionale ungherese di pallanuoto
Avete provato a contare i piedi?

Luoghi del delitto


 
Diventare un idiota era la mia aspirazione, che per i greci voleva
dire: stare in disparte con innocenza.
Se proprio dovevo crescere mi sembrava il miglior modo.
Invece uno stupido si impiccia di tutto senza capire nulla e mio malgrado ho preso questa strada.

Troppe finestre e poche sedie



D'abord, il faut dèsobèir: c'est le premier devoir quand l'ordre est menacant et ne s'explique pas. Tout ce qui permis ne nous apprendra rien.
(Prima di tutto bisogna disobbedire quando l'ordine che regna e' minaccioso e inspiegabile, questo e' il primo dovere. Tutto cio' che e' permesso non ci insegnera' nulla).
Ariane et Barbe-Bleue
Musica Paul Dukas
Testo Maurice Maeterlinck

Le cose non sono le cose



Me ne sono accorto solo oggi:
chi esce entra.

Andarsene via non e' da tutti


Avrei preferito un'ascensione,
giusto per ricordare che della nostra tradizione biblica non è depositaria soltanto la Chiesa cattolica, ma anche altre, come quelle protestanti e in particolare quella valdese.
 Ne è depositaria pure, e da molto prima, la Comunità ebraica.
 E tutte queste, dalle Scritture, traggono insegnamenti di etica politica talora profondamente diversi rispetto alla Chiesa cattolica. E mi rammarico di interventi del tipo di quelli che la Chiesa cattolica con frequenza compie su ciò che questo Parlamento deve o non deve fare. E mi rammarico dell’atteggiamento che non esito a definire clericale nel senso peggiore del termine, di un Governo che a questi interventi assoggetta programmaticamente e sistematicamente il proprio agire
.
 

Aspettando che si colmino i vuoti


A volte il problema non è partire, andarsene, ma lasciare in ordine la stanza che stiamo lasciando. Un ultimo sguardo, prima di spegnere la luce, per controllare se abbiamo dimenticato qualche oggetto fuori posto, per cercare qualcosa di incompiuto. Di solito troviamo sempre un motivo per cui vorremmo soffermarci ancora un attimo.

Ecco che allora ci vorrebbe una quarta Moira, un’ulteriore vecchietta che non fosse indifferente come le altre tre alle sorti degli uomini. Dovrebbe strappare dalle mani di Atropo annoiata il filo della vita, toglierlo dalle lame delle sue forbici e permettere di sospendere per un attimo la sentenza. Per cosa, poi? Non certo per cambiare il destino, per imboccare un bivio che possa allontanare dalla meta. No. Semplicemente per finire quel che è rimasto in sospeso, sorrisi non regalati, parole non dette, gesti non compiuti. Basterebbe poco in fondo.

Appunti di Fisica: Aggregazione di molecole


Siamo molecole momentaneamente aggregate attorno al nostro Io, in attesa di riaggregarci in altre forme di vita che sono nell'infinito.  

    Nel nostro tempo, in quello che ci è dato, ci raccontiamo.

La realta' esige



Mi hanno detto che sono splendido perche' capisco la sofferenza. Non e' vero.
Tutti tendono ad incontrarsi nel desiderio del bene, ma nessuno desidera la sofferenza e su questo non ci si incontra. Non si può comprendere il dolore altrui, ma soltanto incontrarlo. In fondo non c'e' nulla da capire al mondo, cio' che conta e' compromettersi nel mondo.
Allego il mio ultimo elettrocardiogramma.



Prove tecniche di irraggiungibilita'

                                                   


Fiori e frutti sono maturi quando cadono;
gli animali si sentono e si trovano
l'un l'altro e sono soddisfatti.
Ma noi,noi che ci siamo prefissi Dio
non possiamo essere pronti.
Spostiamo in avanti la nostra natura
come le sfere dell'orologio.
Abbiamo ancora bisogno di tempo.
                       (R.M. Rilke)

 

Pre-Natale: The Magic Bus (Atheistbus)


Magic bus a parte, ricordo un Parsifal visto a Venezia, su nessun'altra cosa Wagner ha meditato come sulla redenzione. C'e' sempre in lui qualcuno che vuol essere redento. Chi se non Wagner, ci ha insegnato che l'innocenza redime preferibilmente peccatori interessanti?
 Non scordate di convalidare il biglietto.

Dispensa n.4: Di meno e' di piu'


L'angelo coi baffi
(Un ànzal si bafi)                                       

C'era un angelo coi baffi
che non era capace di far niente
e invece di volare attorno al Signore
veniva giù nel Marecchia
dentro la casa di un cacciatore
che teneva gli uccelli impagliati
in piedi sul pavimento di un camerone.
E l'angelo gli buttava il granoturco
per vedere se lo mangiavano.
E dai, e dai
con tutti i Santi che ridevano dei suoi sbagli
una mattina gli uccelli impagliati
hanno aperto le ali
e hanno preso il volo
fuori dalle finestre dentro l'aria del cielo
e cantavano come non mai
.

Tonino Guerra
(l'originale e' in dialetto)


Il piu' sguarnito e poetico museo del mondo.
A Pennabilli, Chiesetta dei Caduti, il Museo con un quadro soltanto: due tele, diversi uccelli impagliati ed un registratore che ricrea il tessuto sonoro dell'ambiente naturale dei volatili e di essi ne raccoglie il cinguettio.
A stimolo e testimonianza che i sogni vanno perseguiti e coccolati.

Dispensa n.3: Sulla luminosita' delle assenze

In un prato/io sono l'assenza/del prato./E'/sempre così./Ovunque sia/sono ciò che manca./Quando cammino/fendo l'aria/e sempre/l'aria rifluisce/a colmare gli spazi/in cui è stato il mio corpo./Tutti abbiamo motivi/per muoverci./Io mi muovo/per preservare la compiutezza delle cose.
Mark Strand

Dispensa n.2: Il mio non arrivo


 Il mio cavallo trova forse strano
che io sosti ove non c’è casa all’intorno,
Tra i boschi e il lago coperti di ghiaccio
nella sera più buia dell’anno.

Fa tinnire i sonagli delle briglie,
quasi a chiedermi se sto sbagliando.
Non c’è altro suono, fuori del fruscìo
del vento lieve e dei fiocchi che cadono.

Profondi e scuri sono i boschi e belli,
ma ho promesse da mantenere
e miglia da percorrere, prima di dormire,

e miglia da percorrere prima di dormire.
Robert Frost


(ovvero...finche' si e' inquieti, si puo' stare tranquilli)

Dispensa n.1: Apprendimento del significato

Quante volte, nel corso della mia vita, la realta' mi aveva deluso, perche' nell'attimo in cui la percepivo, l'immaginazione, che era l'unico mio organo capace di godere della bellezza, non poteva applicarsi ad essa,  in virtu'  di quella legge inesorabile che vuole immaginabili solo le cose assenti.
                                                          Marcel Proust

Modulistica necessaria

Spettabile Editore,

avendo ricevuto n. 6 sigari Roma - del che Vi ringrazio - e avendoli trovati pessimi, sono costretto a risponderVi che non posso mantenere un contratto iniziato sotto così cattivi auspici. Succede inoltre che i sempre rinnovati incarichi di revisione e altre balle che mi appioppate, non mi lasciano il tempo di attendere a più nobili lavori. Sì, Egregio Editore, è venuta l’ora di dirVi, con tutto il rispetto, che fin che continuerete con questo sistema di sfruttamento integrale dei Vostri dipendenti, non potrete sperare dagli stessi un rendimento superiore alle loro possibilità.
C’è una vita da vivere, ci sono delle biciclette da inforcare, marciapiedi da passeggiare e tramonti da godere. La Natura insomma ci chiama, egregio Editore, e noi seguiamo il suo appello…

Cordialmente.

Cesare Pavese.

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