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amo scrivere in lingua napoletana di satira e di satirica, in particolare poesie.. sono consapevole di aver litigato a morte sia con la sintassi che con la grammatica ma non me ne frega niente ,quello che devo e voglio dire lo dico ugualmente amo i libri,la musica in particolare anni 70 sono un nonno felice di due nipoti bellissimi

Su di me

Situazione sentimentale

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Lingue conosciute

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I miei pregi

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I miei difetti

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Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. la politica
  2. la poesia
  3. buona musica

Tre cose che odio

  1. politicanti
  2. razzismo
  3. omofobia

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Piazza del Plebiscito



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A_Rumba_de__Scugnizzi


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_Piazza del Plebiscito_

Ai piedi della collina di Pizzofalcone si apre la splendida scenografia di Piazza del Plebiscito, una delle più ampie e monumentali piazze della città. Assunse la conformazione attuale soltanto a partire dalla fine del Settecento, con la costruzione del Palazzo Salerno (fine '700), del Palazzo della Prefettura (1815), e dello scenografico portico a emiciclo di ordine dorico.

Il portico, fatto costruire nel 1809 da Gioacchino Murat, fu completato al centro, pochi anni più tardi, dalla monumentale basilica di S. Francesco di Paola, eretta per volontà di Ferdinando I, in adempimento a un voto per la riconquista del regno di Napoli

Sul lato opposto,fa da sfondo alla piazza il Palazzo Reale, costruito nel 1600-02 da Domenico Fontana per ordine del vicerè Ferrante di Castro. Risalgono alla costruzione originale la facciata sulla piazza - sebbene le arcate del portico siano state alternativamente riempite ad opera del Vanvitelli, per motivi statici, sul finire del Settecento - e il cortile d'onore. Il resto del palazzo fu dapprima trasformato da Gioacchino Murat e Carolina Bonaparte con l'aggiunta di decorazioni e di arredi neoclassici, in parte provenienti dalle Tuileries, e in seguito fu restaurato, dopo un incendio, da Ferdinando II, che arricchì di decorazioni lo scalone monumentale e realizzò il giardino pensile sul fronte meridionale (1837).

Nei punti focali della piazza ellittica sono collocate le due statue equestri, in bronzo, di Carlo III di Borbone,opera di Antonio Canova,e di Ferdinando I.

 

Palazzo Reale


Voluto dai Viceré di Spagna, abbellito dalla Dinastia Borbonica ed arricchito, infine, dalle grandiose Statue dei Re di Napoli, (capostipiti delle dinastie reali), che furono fatte scolpire e poste in delle grandi nicchie sulla facciata dell’immenso Palazzo reale dal re d’Italia, il savoiardo Umberto I

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