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Mi descrivo

.........................

Su di me

Situazione sentimentale

-

Lingue conosciute

-

I miei pregi

-

I miei difetti

-

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. .
  2. .
  3. .

Tre cose che odio

  1. .
  2. .
  3. .

la mia storia :-)

Il mio nome è Persefone o Proserpina...  figlia di Demetra, dea dell’agricoltura e di Zeus padre degli dei e dio del cielo. Un giorno mentre  stavo cogliendo dei fiori, la terra si aprì e da lì uscì un carro tirato da 4 cavalli neri condotti da Ade,  dio degli inferi,  nato da Crono e Rea, fratello di Zeus e Demetra. Ade mi rapì, poiché da tempo era innamorato di me. Mia madre,  Demetra,  si accorse della mia sparizione e vagò per la terra ,travestita da donna anziana, cercandomi e  dimenticandosi dei suoi doveri. Per gli umani furono anni di carestia. Demetra, mentre mi cercava, arrivò a Eleusi dove incontrò il pastore Celeo che la ospitò a casa dove c’era sua moglie Metanira e i due figli Demofoonte e Trittolemo. Per ringraziarli dell’ospitalità, la dea decise di insegnare a Trittolemo i segreti dell’agricoltura e gli diede dei semi di grano, un aratro di legno e un cocchio guidato da dei draghi alati, così che lui potesse insegnare agli uomini l’agricoltura. Fu Elios, dio del sole, a dire a Demetra che ero negli inferi perché rapita da Ade.
Zeus, vedendo che la Dea non curava più i suoi doveri, chiese al Dio di riconsegnarmi  a mia  madre. Purtroppo   avevo già mangiato dei chicchi di melograno, che mi  avevano legata indissolubilmente  ad Ade. Allora Zeus cercò una mediazione e  convinse suo fratello a liberarmi.... decisero che avrei potuto  vivere una metà dell'anno negli Inferi e l’altra con mia  madre nell’Olimpo.
Questo mio perenne  viaggiare  simboleggia  lo scandire delle stagioni.

I ragazzi che si amano

I ragazzi che si amano
si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano
li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo
le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano
non ci sono per nessuno
Essi sono altrove
molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore
del loro primo amore
“Il nostro amore è felice di vivere
e ciò gli basta.”
(Jacques Prevert)
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