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Mi descrivo

Troppo da dire in troppo poco spazio.

Su di me

Situazione sentimentale

-

Lingue conosciute

-

I miei pregi

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I miei difetti

-

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. parlare
  2. cianciare
  3. conversare

Tre cose che odio

  1. il minestrone Fantasia
  2. avere le dita lessate quando faccio il bagno
  3. il segno del cuscino sulla guancia la mattina

L'anno scorso a Marienbad

Non avevate mai l'aria di aspettarmi, ma ci ritrovavamo ad ogni svolta dei viali, dietro ad ogni cespuglio, ai piedi di ogni statua, sull'orlo di ogni fontana. Era come se in quel giardino ci fossimo stati soltanto voi ed io. Parlavamo di tutto: dei nomi delle statue della forma dei cespugli, dell'acqua delle fontane, del colore del cielo... Oppure non parlavamo affatto. Ma voi restavate sempre ad una certa distanza, come sulla soglia. Come all'ingresso di un mondo troppo oscuro, o sconosciuto.

Secondo te a che cosa serve vivere?

Tu le connais, lecteur, ce monstre délicat, — Hypocrite lecteur,— mon semblable,— mon frère! . . Satana è all’inferno per te. Ed è più moderno di te Avremo divani fondi come tombe Stando a quanto dice Baudelaire Cristo muore in croce per me Pietro brucia in croce per te Santa è la bellezza Tanta è la paura Fai come faceva Baudelaire Pasolini è morto per te Morto a bastonate per te Nello stesso istante In qualche altra spiaggia Si è fatto l’amore Uniti contro il mondo E’ necessario credere Bisogna scrivere Verso l’ignoto tendere Ricordati Baudelaire Caravaggio è morto per te Luigi Tenco è morto per te Nei fiori dei campi Vive Piero Ciampi Bisogna studiare Baudelaire Saffo s’è ammazzata per noi Socrate suicida per noi Vivere per sempre Ci vuole coraggio Datti al giardinaggio dei fiori del male E’ necessario vivere Bisogna scrivere All’infinito tendere Ricordati Baudelaire. Baudelaire. Yeah.

A una troia dagli occhi ferrigni

Coi tuoi piccoli occhi bestiali Mi guardi e taci e aspetti e poi ti stringi E mi riguardi e taci.La tua carne Goffa e pesante dorme intorpidita Nei sogni primordiali.Prostituta... Chi ti chiamò alla vita? D’onde vieni? Dagli acri porti tirreni, Dalle fiere cantanti di Toscana O nelle sabbie ardenti voltolata Fu la tua madre sotto gli scirocchi? L’ immensità t’impresse lo stupore Nella faccia ferina di sfinge L’ alito brulicante della vita Tragicament e come a lionessa Ti disquassa la tua criniera nera E tu guardi il sacrilego angelo biondo Che non t’ama e non ami e che soffre Di te e che stanco ti baci

Alla tua salute, Amore mio!

Sono folle di te, amore che vieni a rintracciare nei miei trascorsi questi giocattoli rotti delle mie parole. Ti faccio dono di tutto se vuoi, tanto io sono solo una fanciulla piena di poesia e coperta di lacrime salate, io voglio solo addormentarmi sulla ripa del cielo stellato e diventare un dolce vento.

Yamas

Che tu possa avere sempre il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle.
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