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Le informazioni presenti in questa pagina rappresentano una sintesi proveniente dalla ricerca di studiosi rinomati in tutto il mondo. L'autore del profilo si limita a riassumere quanto disponibile sui libri e in rete non esprimendo nessun parere personale e senza l'intenzione di cambiare l'opinione del lettore.

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  1. Essere cancellata.
  2. nessuna
  3. nessuna



LA DEA CANCELLATA
(moglie di Dio)



In pochi (per ora) sanno che la maggior parte dei racconti giunti fino ai nostri giorni basati sul culto di divinità sono stati rubati a popolazioni più antiche e rimodellate sotto forma di storie cucite addosso al popolo "invasore" (ricordatevi che sono sempre stati i vincitori a scrivere la storia, mai i perdenti) fino a diventare delle vere e proprie religioni. Tra queste popolazioni esistevano anche i Cananei, abitanti della Terra Di Canaan (citata circa 160 volte nella Bibbia), che possedevano il proprio Pantheon nel quale praticavano il proprio culto. Sono stati rinvenuti reperti che testimoniano persino la venerazione di Yahweh, colui che è diventato il creatore del Mondo per gli Ebrei e successivamente il Dio per il Cristianiesmo (che a loro volta s'impadronirono della storia degli Ebrei). La domanda sorge spontanea : come facevano i Cananei a venerare una divinità che si era rivelata, stando alle Sacre Scritture, solo ad Abramo, capo di un popolo appartenente ad un altro territorio e non alla Terra di Canaan ? Lascio all'intelligenza del lettore trovare la risposta anche se è sufficiente leggere le righe introduttive.

Nella Bibbia Dio promise la terra di Canaan ad Abramo, e alla fine la consegna ai discendenti di Abramo, gli Israeliti. Leggiamo il passo biblico :

“Li sterminerete tutti: Ittiti, Amorrei, Cananei, Perizziti, Evei e Gebusei, come il Signore vi ha ordinato”. — DEUTERONOMIO 20:17


In cosa credevano i Cananei ?

Le loro credenze (che influenzeranno anche gli ebrei) erano legate alla vita agricola, e le divinità rinviavano ai fenomeni naturali (pioggia e siccità). Il padre degli dèi e degli uomini era El, creatore del cielo e della terra; la sua sposa era Ashera, madre di altre settanta divinità. Dio del tuono e della pioggia era Baal, detto anche Melek, nome che risuona in Melkisedek, il sacerdote della Gerusalemme preisraelitica. Altre divinità da ricordate erano le dee Anath e Astarte. Il culto religioso dei cananei era finalizzato a ottenere risultati positivi nel lavoro dei campi; alcune delle loro feste sono ricordate anche nella Bibbia (Giudici 9, 27).

Cosa accadde ?

Una volta che gli Ebrei eseguirono gli ordini del loro amato Dio, annientando la popolazione dei Cananei, il Pantheon Cananeo venne "assorbito" e rimodellato dagli israeliti in un processo che durò, approssimativamente, dal 1200 al 400 a.C. Tuttavia accadde qualcosa di imprevisto : la presenza di una divinità femminile rappresentante la moglie di Yahweh, Asherah (o Anat-Yahu). Naturalmente l'esistenza di una tale divinità era scomoda per un popolo intento a creare la propria gloriosa storia (come ricordato prima la storia viene scritta dal punto di vista dei vincintori, mai dei perdenti) e professare l'esistenza di un solo Dio creatore dell'Universo. Pertanto nei secoli i redattori ed i traduttori dell’Antico Testamento hanno lentamente fatto scomparire la figura di Asherah nonostante le numerose statuine della Dea ritrovate e risalenti al Regno di Israele e a quello di Giuda.


Vediamo ora un primo esempio in cui Asherah è stata astutamente mascherata :

El (אל, אלהים) è uno dei tanti nomi di Dio nell’Antico Testamento. Gli autori si riferiscono a lui sia con El che con Yahweh (יהוה, oppure אדני). Pur di non citare Asherah (אשרה) nelle traduzioni, ovvero la moglie della maggiore divinità israelita del nascente monoteismo, i traduttori si sono arrampicati sugli specchi.

Nella Bibbia ci sono circa 40 citazione del sostantivo Asherah (‘SHRH, אשרה). Ma sono state mascherate:

Non pianterai alcun palo sacro di qualunque specie di legno, accanto all'altare del Signore tuo Dio. (Deut. 16,21)

In realtà, il testo ebraico dice:

 לֹא-תִטַּע לְךָ אֲשֵׁרָה, כָּל-עֵץ: אֵצֶל, מִזְבַּח יְהוָה אֱלֹהֶיךָ

Che così si può tradurre:

Non pianterai Asherah (אֲשֵׁרָה, la nostra אשרה appunto) di qualunque specie di legno, nei pressi dell’altare del Signore Yahweh.

Questo testimonia, come in quasi tutti gli altri versetti, che gli israeliti erano soliti piantare Asherah al fianco di Yahweh. Ma soprattutto testimonia l’imbarazzo nella traduzione che la versione cattolica ha mascherato con “palo sacro”.

Vediamo un secondo esempio con il medesimo tentativo di far scomparire una presenza così scomoda per il monoteismo :

Per estirpare il culto di questa Dea, re Ezechia, la fece abbattere. Ma, nella traduzione, si legge:

Egli eliminò le alture e frantumò le stele, abbatté il palo sacro (2 Re 18,4)

Non fu abbattuto un “palo sacro”, bensì Asherah come dice chiaramente il testo originale:

 הוּא הֵסִיר אֶת-הַבָּמוֹת, וְשִׁבַּר אֶת-הַמַּצֵּבֹת, וְכָרַת, אֶת-הָאֲשֵׁרָה

Geremia (44,17) ricorda proprio che veniva bruciato incenso per la sposa di El-Yahweh:

Eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme.

E la לִמְלֶכֶת הַשָּׁמַיִם (la regina del cielo) del testo ebraico è la nostra Asherah.

Un altro passaggio dell’Antico Testamento ricorda addirittura come ci fossero 400 profeti di Asherah (1Re 18,19).

יח,יט וְעַתָּה שְׁלַח קְבֹץ אֵלַי אֶת־כָּל־יִשְׂרָאֵל אֶל־הַר הַכַּרְמֶל וְאֶת־נְבִיאֵי הַבַּעַל אַרְבַּע מֵאוֹת וַחֲמִשִּׁים וּנְבִיאֵי הָאֲשֵׁרָה אַרְבַּע מֵאוֹת אֹכְלֵי שֻׁלְחַן אִיזָבֶל׃

"Perciò fa' radunare tutto Israele presso di me sul monte Carmelo, insieme con i quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di Asherah, che mangiano alla tavola di Gezabele".

Israele era enoteistica, cioè il Dio degli dei (Yahweh) sostituì Baal e ne prese la sua sposa Asherah. Poi si passò al monotesimo, unico Dio, e tutti gli altri dovevano cessare di esistere. Dopo l’esilio babilonese, con la contaminazione dei persiani, da venne abbandonata la figura di Asherah e fu riscritta tutta la Bibbia facendo scomparire Asherah e relegandola solo come banale (e per certi versi offensivi) "palo sacro".

ALTRI STUDI...

Francesca Stavrakopoulou, ricercatrice del dipartimento di Teologia e Religione all'università di Exeter, ha indagato la connessione tra Yahweh e Asherah, cercando di svelare i motivi per cui la divinità femminile sia scomparsa quasi completamente dalla narrazione biblica. L'ipotesi che Dio potesse avere una moglie fu avanzata in passato da Patai e da altri ricercatori sulla base di un'iscrizione risalente all' VIII° secolo a.C., e di riferimenti all'interno della Bibbia stessa. "L'iscrizione era una richiesta di benedizione" dice Stavrakopoulou. "L'iscrizione chiede una benedizione da 'Yahweh e Asherah'. Era la prova che presentava Yahweh e Asherah come una coppia divina.


E' stato datato all’VIII sec. a.C questo frammento ceramico recante sopra la rappresentazione di tre figure e un’iscrizione di richiesta di benedizione. Negli anni sessanta, durante uno scavo in una località remota del Sinai, denominata Kuntillet ‘Ajrud, è stata ritrovata una parete di anfora rotta che, con ogni probabilità, fu riutilizzata da un mercante o da un semplice viaggiatore come “foglio” su cui scrivere una richiesta di protezione,durante il suo tragitto, alle divinità. Questo frammento, fortunatamente fotografato e documentato e di cui si è riuscito a realizzare una copia, è stranamente scomparso.


Cosa c’era di tanto sconvolgente su questo manufatto al punto farlo scomparire ?

Una richiesta di protezione durante il viaggio rivolta a Yahweh (il Dio della Bibbia) e alla sua paredra Asherah e due delle tre figure erano queste due divinità.




La sparizione, da, ovviamente, adito a dei sospetti. Inoltre solo ora è stata ritrovata una manciata di altre iscrizioni, e tutte ci aiutano a rafforzare l'idea che il Dio della Bibbia avesse una moglie.

La stessa Bibbia sembrerebbe confermare il culto di Ashera nel Libro dei Re, in cui si cita una statua di Asherah nel Tempio di Yahweh a Gerusalemme. A questa statua venivano offerti oggetti di tessuto prodotti dal personale femminile del Tempio. Il testo usa anche il termine "asherah" in due sensi, per riferirsi ad un oggetto religioso, o per definire il nome della divinità. "Molte traduzioni in inglese preferiscono tradurre 'Asherah' con 'Albero Consacrato'" dice Wright. "Questo sembra essere parzialmente dovuto ad un desiderio moderno, ispirato chiaramente dalla narrativa biblica, di nascondere Asherah dietro ad un velo ancora una volta".

Torniamo al reperto ritrovato...

Nel 1975, quando il Sinai era occupato dall'esercito ebraico, un archeologo israeliano scoprì le rovine di un edificio, che anticamente (VIII secolo a.C.) era un posto di ristoro per i visitatori di un tempio lì vicino. Vi trovò un'iscrizione in fenicio ed in ebraico che invocava la protezione di Jahweh e della sua Asherah.



Disegno ed iscrizione dal pithos A di Kuntillet `Ajrud (prima metà VIII sec.a.C.) Il disegno è stato ritrovato sui frammenti ceramici di un pithos venuto alla luce tra le rovine di Kuntillet `Ajrud nel deserto del Sinai, durante la campagna di scavi del 1975-1976. L'iscrizione sopra la testa della figura umana recita:

L. 1: ’MR ’[ŠYW] H[ML]K. ’MR LYHL[L’] WLY‘WŠH W[ ] BRKT ’TKM
L. 2: LYHWH ŠMRN WL’ŠRTH



"Dice ’[šyhw?] [il re?]: di' a Yhl[...] e a Yw‘šh e [...] vi benedico da parte di Yhwh di Samaria e della sua Ašerah" (Asherah)


Iconografia della giara di Kuntillet Ajrud, con tre figure antropomorfiche e l'iscrizione «Jahweh [...] e la sua Asherah»Vi trovò pure un vaso con un dipinto raffigurante una mucca col suo vitello: simbolo canaanita della dea madre. Inoltre il nome dell'autore dell'iscrizione rivela la sua origine ebrea. Sembra dunque che secondo la religione popolare (non secondo la religione biblica ufficiale) Jahweh avesse una consorte, assieme alla quale veniva adorato.

Quanto sopra è confermato, oltre che da ritrovamenti analoghi, anche dai papiri di epoca ellenistica trovati ad Elefantina (nell'Alto Egitto).



Questi papiri furono scritti dalla potente comunità ebraica locale nell'arco di diversi secoli. Tra l'altro, vi si riferisce dell'invio di offerte al tempio di Salomone a Gerusalemme da parte del proprio tempio di Jahweh /Asherah. E' anche strano che esistesse un tempio ebraico oltre a quello di Gerusalemme: evidentemente la nostra conoscenza del mondo antico è frammentaria. Infine occorre ricordare che il profeta Geremia, strenuo difensore del monoteimo, si scagliò anche contro la Regina del Cielo che veniva adorata dai suoi compatrioti preparandole dei dolciumi. In sintesi, il popolo ebraico ha adorato per secoli un dio composto da una parte maschile e da una parte femminile. Alla lunga, la predicazione instancabile dei profeti ha fatto prevalere un unico Dio trascendente; trascendente sì, ma non tanto, perché è rimasta la parte maschile!



Kuntillet Ajrud è un sito risalente alla fine del IX-VIII secolo a.C., situato nel nordest della penisola del Sinai. Spesso è descritto come un santuario, ma l'identificazione è controversa.

Il sito fu esaminato tra il 1975 e il 1976. L'edificio principale, indicato come "piazzaforte", è diviso in due stanze, una larga, l'altra più piccola, ambedue dotate di basse panche. Pitture e iscrizioni sono presenti sui muri e su due grosse giare (πίθοι, pithoi), una per ciascuna stanza. Le pitture sui pithoi mostrano animali, alberi stilizzati e figure umane, alcune delle quali potrebbero raffigurare divinità. Pare che tali raffigurazioni siano il prodotto di un lavoro svoltosi in un vasto arco di tempo, per mano di differenti artisti, senza che l'insieme dia forma a scene coerenti. L'iconografia è interamente siro-fenicia e manca qualsiasi collegamento ai modelli egiziani che si suole incontrare nell'arte palestinese del periodo.

Le iscrizioni presentano una mescolanza degli alfabeti fenicio ed ebraico. Molte hanno carattere religioso e sono invocazioni a Yahweh, El e Baal. Due, in particolare, presentano le frasi "Yahweh di Samaria e la sua asherah" e "Yahweh di Teman e la sua asherah". In generale, gli specialisti concordano sul fatto che Yahweh è invocato in quanto dio nazionale di Samaria, capitale del regno di Israele, e di Teman, presso Edom, il che farebbe intendere che Yahweh avesse un tempio a lui dedicato in Samaria e pone la questione di una sua relazione con Kaus, il dio nazionale di Edom.

Edward Wright - Aaron Brody

 

"Asherah non è stata completamente cancellata dalla Bibbia dai suoi editori maschili" dice J. Edward Wright, presidente del The Arizona Center for Judaic Studies e del The Albright Institute for Archaeological Research. "Alcune sue tracce rimangono, e basandosi su queste tracce, sulle prove archeologiche e sui riferimenti a questa dea nei testi provenienti dai territori confinanti con Israele e il Regno di Giuda, possiamo ricostruire il suo ruolo nelle religioni del Levante meridionale". Asherah non è una divinità che appartiene alle sole religioni abramitiche: nota anche come Ishtar e Astarte, era una divinità potente e celebrata in molte culture, dai Fenici ai Babilonesi, e le cui origini risalirebbero a ben oltre un millennio prima di Cristo. Le sue tracce si possono trovare in testi ugaritici risalenti a un periodo precedente al 1200 a.C., testi che la definiscono con il suo nome completo "Colei che cammina sul mare". Ricorda qualcosa, non vi pare? "I riferimenti alla dea Asherah nel Vecchio Testamento sono rari, e sono stati pesantemente modificati dagli antichi autori che hanno messo raccolto i testi sacri" aggiunge Aaron Brody, direttore del Bade Museum e professore associato alla Pacific School of Religion. Brody è convinto del fatto che gli antichi israeliti fossero politeisti, "con solo una piccola minoranza che venerava solo Yahweh prima degli eventi storici del 586 a.C.". Anno in cui venne distrutto il Tempio di Gerusalemme, cosa che secondo Brody "portò ad una visione più universale del monoteismo: un solo dio non solo per il Regno di Giuda, ma anche per le altre nazioni d'Israele".


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